ILSOLE24ORE.COM > Notizie Finanza e Mercati ARCHIVIO

Governance, cumulo delle cariche: la ruota girevole dei sindaci di Borsa

di Nicola Borzi

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
3 marzo 2007

La bozza di regolamento Consob sul cumulo delle cariche nei collegi sindacali delle società quotate, presentata diffusamente da «Plus24» sul numero del 17 febbraio, sta sollevando un maremoto negli organismi di controllo di Piazza Affari. È vero che il limite di cinque incarichi nei collegi sindacali è già stato universalmente recepito (l'unico caso noto di amministratore che dovrà scegliere quale incarico lasciare era, al 9 febbraio, quello di Maurizio Comoli, ma solo per l'incompatibilità assoluta con la sua carica di vicepresidente esecutivo del Banco popolare di Verona e Novara), ma sono molti i professionisti di Piazza Affari che hanno visto aumentare, come pure calare, la loro presenza nei board e nei collegi sindacali delle società del listino. Lo rivela l'indagine effettuata da «Plus24» sui dati contenuti nel database della Consob sugli incarichi nei board e nei collegi sindacali di 305 società quotate, aggiornati al 9 febbraio.
La situazione 2007. Al 9 febbraio erano 596 gli amministratori e i sindaci di società quotate con più di un incarico. A questi facevano capo 1.556 poltrone, in media 2,61 a testa, pari al 36,2% del totale dei 4.299 incarichi nelle quotate. Il resto faceva capo ad altri 2.743 amministratori e sindaci con un solo incarico nell'universo di Piazza Affari. La comunità che dirige e controlla le società quotate, sempre secondo i dati Consob al 9 febbraio scorso, era composta quindi in totale da 3.339 persone: su queste, le 596 con più di un incarico rappresentavano quindi poco meno del 17,9 per cento.
Apparente stabilità. I dati Consob al 9 febbraio scorso non sono, all'apparenza, molto dissimili da quelli di una decina di mesi prima. Le rilevazioni effettuate il 13 aprile dell'anno scorso sul database della Commissione, relative a un universo di 276 societa quotate — e ampiamente commentati su Plus24 (si vedano i numeri dal 15 aprile al 27 maggio 2006) —, segnalavano che su 4.263 cariche totali nei board e nei collegi sindacali 1.547 (il 36,3% circa) facevano capo a 586 persone che occupavano una o più poltrone. Amministratori e sindaci che avevano un solo ruolo nelle quotate erano 2.716: nella comunità di Piazza Affari, composta di 3.302 persone, dunque, ad aprile dell'anno scorso il 17,7% circa aveva più di un incarico.
Il turnover. Sotto la superficie stabile, però, la comunità di Borsa rivela dinamiche inaspettate. Per effetto dell'aumento delle società quotate grazie alla serie di Ipo degli ultimi mesi, come pure per il naturale ricambio dovuto all'età, alle diverse sorti professionali, alle decisioni e alle vicende degli azionisti che si alternano nelle società quotate, delle persone che avevano più di una carica nel 2006 o nel 2007, 191 hanno accumulato una più poltrone rispetto al 2006, 340 invece hanno conservato lo stesso numero di cariche rispetto all'anno prima (ma non necessariamente le stesse poltrone), infine 184 hanno perso uno o più incarichi. In totale, dunque, su 715 amministratori e sindaci che nel periodo hanno occupato più di una poltrona, 375 — il 52,4% del totale — hanno visto crescere o diminuire il proprio peso a Piazza Affari, mentre 340, pari al restante 47,5%, hanno mantenuto stabile il proprio impegno.
Chi sale di più. La pattuglia di amministratori e sindaci che, dal 2006 al 207, ha visto aumentare il proprio impegno nelle società del listino è guidata da tre persone che hanno aumentato di tre incarichi ciascuna le proprie responsabilità. Sono Enrico Laghi, che al 9 febbraio aveva sei incarichi (amministratore di Banca Finnat Euramerica e Beni Stabili, sindaco effettivo di Espresso, Alitalia e Pirelli & C., sindaco supplente di Telecom Italia) invece dei tre al 13 aprile dell'anno scorso (amministratore di Beni Stabili, sindaco effettivo di Alitalia e supplente di Telecom Italia), Giorgio Silva (quattro incarichi nel 2007 — sindaco effettivo in Eni, Luxottica e Rcs Mediagroup, supplente in Autogrill —, era uno nel 2006 — sindaco effettivo in Eni —), e Attilio Marcozzi (l'anno scorso non aveva incarichi, quest'anno è sindaco effettivo in Pierrel e supplente in Arkimedica e Trevisan Cometal).
Chi scende di più. Il maggior calo nel numero delle cariche delle società quotate tra il 13 aprile 2006 e il 9 febbraio di quest'anno lo segna Maurizio Dallocchio, che su otto impegni dell'anno scorso ne ha lasciati cinque: era presidente del Cda di Vemer Siber, amministratore di Gabetti, Marcolin, Sirti, Snia e Sorin, presidente dei Collegi sindacali di Esprinet e SanPaolo Imi; ora ha conservato gli impegni in Gabetti Property Solution e Sorin come amministratore e come presidente del Collegio sindacale di Esprinet. Cesare Ferrero nel 2006 era amministratore di Autostrada Torino-Milano, Campari e Pininfarina, presidente del Collegio sindacale in Fiat, Ifi e Ifil e sindaco effettivo di Toro, oggi siede nei Cda di Autostrada To-Mi e Campari, è presidente del Collegio sindacale di Ifil e sindaco effettivo di Fiat. Paolo Andrea Colombo l'anno scorso era al secondo posto tra i professionisti con il maggior numero di incarichi (10) a Piazza Affari: presidente di Partecipazioni Italiane, amministratore di Mediaset e Sias, presidente del Collegio sindacale di Ansaldo Sts, Eni, Saipem e Sirti, sindaco effettivo di Intesa e Lottomatica, sindaco supplente di Gewiss; oggi ha lasciato due cariche (quelle di presidente di Partecipazioni Italiane e sindaco effettivo di Intesa) e conserva le altre. Infine, il principe dei professionisti di Piazza Affari, Luigi Guatri, che nel 2006 svettava con 11 incarichi nelle quotate (presidente di Vittoria Assicurazioni, amministratore di Banco Desio, GranitiFiandre, Maffei, Negri Bossi e Sopaf, presidente del Collegio sindacale in Banche popolari unite, Italcementi, Italmobiliare, Permasteelisa e Pirelli), ne ha conservati nove e ha lasciato quelli di amministratore di Sopaf e presidente del Collegio sindacale di Italcementi.
Un coro di critiche. A scatenare l'attacco contro la bozza della Consob sono gli incarichi nelle società non quotate, alle quali viene assegnato un peso in base a una griglia stabilita dalla Commissione di controllo della Borsa: un punto vale la carica di sindaco effettivo o amministratore indipendente delle quotate, 0,75 quella di amministratore non esecutivo in enti di interesse pubblico — tra cui banche, assicurazioni, Sgr, Sim —, 0,5 quella di sindaco di società medio-piccole non quotate. Proprio gli incarichi nelle non quotate, che a decine compaiono nei bilanci consolidati delle società del listino, come spiega l'articolo in basso, portano molti tra i professionisti a superare il tetto di sei punti.

nicola.borzi@ilsole24ore.com


GOVERNANCE
Il nodo delle non quotate, molti gli oppositori alla riforma
TABELLA
Concentrato di potere a Piazza Affari
WEB GUIDE
LE BANCHE
Il sito della Consob
Il documento di consultazione sugli organi di controllo delle società quotate (file Acrobat - .Pdf)
Il sito di Borsa Italiana
I documenti per la corporate governance delle società quotate sul sito di Borsa Italiana
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
7 maggio 2010
7 maggio 2010
7 maggio 2010
7 maggio 2010
7 maggio 2010
 
L'età dell'oro delle monete
Il Senato Usa processa Goldman Sachs
Tragedia greca. Fotoracconto
La top ten delle aziende Usa secondo Fortune
Geronzi dalle banche romane al leone di Trieste
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-