La guerra continua, senza esclusione di colpi. Dalla riunione del Comitato esecutivo del Patto di sindacato di Gemina, che controlla Aeroporti di Roma, con il 51% contro il 44,7% degli australiani di Macquarie, è emersa la lista relativa alle candidature per il rinnovo del consiglio di amministrazione della finanziaria milanese. Alla presidenza è stato proposto Guido Angiolini, alla vicepresidenza Paolo Nicoletti (attuale presidente di Leonardo) e come amministratore delegato è stato proposta la conferma Piergiorgio Romiti. Su quest'ultima candidatura, però, l'azionista Mediobanca ha votato contro. Al termine della riunione, Cesare Romiti si è fermato con i giornalisti per spiegare quanto accaduto nella sede di via della Posta.
«Il dottor Sposito - ha detto Romiti - ha letto le candidature e ha proposto di nominare come presidente di Gemina Guido Angiolini, come vice presidente Paolo Nicoletti e come amministratore delegato Pier Giorgio Romiti», aggiungendo che Mediobanca e Generali «lasciano i loro due consiglieri attuali (rispettivamente Clemente Rebecchini e Aldo Minucci, ndr) e aggiungono Bencini». La lista proposta dal patto di Gemina include inoltre Andrea Novarese, riconfermato in consiglio in quota Fonsai, e Alessandro Grimaldi per il fondo Clessidra e Paolo Roverato per Benetton.
Nel corso della riunione del patto, ha riferito Romiti senior, il condirettore generale di Mediobanca, Renato Pagliaro, ha attaccato: «Io ho delle riserve sul nome di Pier Giorgio Romiti perchè lui ha diviso la compagine sociale». Alla domanda di Romiti che chiedeva spiegazioni sul significato della riserva, Pagliaro avrebbe spiegato che riserva significa voto contrario. «Lui come Mediobanca - ha spiegato Romiti - è l'unico ad avere diritto di veto».Il presidente del Patto ha poi difeso la gestione del figlio in Gemina ricordando l'acquisizione di Adr (Aeroporti di Roma), il fatto che «ha rivenduto buona parte delle azioni agli australiani facendo guadagnare la società, ha riportato Gemina in utile e ha fatto salire il suo titolo da 80 centesimi a 3,30 euro». Ingiustificato, quindi, secondo Romiti, il veto di Mediobanca sull'ad: «Se questo è il ragionamento di Mediobanca...», ha sospirato Romiti.
A questo punto, ha aggiunto l'ex presidente della Fiat «bisogna decidere un'altra proposta di ad» non escludendo che Gemina possa restare senza la guida di un amministratore delegato. «Pagliaro - ha infatti spiegato Romiti - ha detto che potremmo anche non fare più l'amministratore delegato». Prima di allontanarsi Romiti ha fatto anche brevemente il punto nelle trattative con gli australiani di Macquarie sul dossier Adr, ricordando un incontro tra le parti avvenuto stamattina e la decisione di darsi «un altro appuntamento».
Tra gli australiani e Gemina, intanto, non è ancora iniziata la fase dell'asta per aggiudicarsi le rispettive quote di Adr, ma si sta ancora sondando la possibilità di una mediazione. Lo scontro è aperto e la finanziaria deve presentare una nuova lista per il cda della società che gestisce gli aeroporti romani, dopo che gli australiani hanno bocciato la prima. Il disaccordo è soprattutto sul nome dell'amministratore delegato Maurizio Basile (osteggiato anche dai Romiti, che invece appoggiano il piano degli australiani), a cui risale il piano industriale non gradito agli australiani e su cui era iniziato lo scontro con Gemina. Macquarie è in dissenso anche sull'indicazione di Fabrizio Palenzona alla presidenza. Gemina potrà proporre altre due liste oltre quella già respinta e gli australiani indicheranno quattro consiglieri, da depositare per l'assemblea che si terrà a inizio maggio.
Il progetto di costruzione bocciato da Macquarie (per oltre un milione di metri cubi in 60 ettari di proprietà di Alitalia) è una vera e propria città con alberghi e centri commerciali a ridosso dell'aeroporto di Fiumicino. Il socio australiano di minoranza è contrario, punta su Ciampino e sul trasferimento di alcune compagnie low cost a Fiumicino.