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Opa su Ducati, Investindustrial offre 390 milioni

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19 febbraio 2008
Ducati, Bonomi prepara l'Opa

Investindustrial e Bs Investimenti hanno lanciato, come anticipato da Il Sole 24 Ore, un'Opa volontaria totalitaria su Ducati a 1,7 euro per azione per un controvalore di 390 milioni. Il prezzo dell'offerta del fondo di private equity che fa capo alla famiglia Bonomi, si legge in una nota, incorpora un premio del 23% circa sul prezzo ufficiale della vigilia e premi rispettivamente del 35% e del 29% sulla media dei prezzi dell'ultimo mese e degli ultimi tre mesi.

La casa che produce tra l'altro Monster, Desmosedici e Hypermotard, si prepara ora a lasciare la Borsa. Finisce un'era, quindi, per la regina delle due ruote, tornata a conquistare il mondiale MotoGp grazie alla nuova stella australiana Casey Stoner, capace di fare cadere dal trono senza troppi complimenti the doctor, Valentino Rossi. La quotazione in Piazza Affari risale al 1999, al termine di un'odissea finanziaria incominciata nel 1985 con il passaggio di mano dall'Iri alla Cagiva, che ha poi venduto a Texas Pacific Group.

Con l'Opa di Investindustrial, Bs Investimenti e Hospitals of Ontario Pension Fund, la storica casa bolognese si avvia al delisting, con la benedizione del mercato, che a fine giornata ha premiato il titolo con un rialzo del 20,16% a quota 1,67 euro, vicino al prezzo dell'offerta. Una reazione pirotecnica dovuta al fatto che l'offerta dei soci del patto di sindacato di Ducati, che riunisce la famiglia Bonomi (Investindustrial), la Sgr Bs Investimenti e il fondo pensione degli ospedali dell'Ontario con il 29,97% del costruttore di Borgo Panigale, incorpora un premio del 23% circa rispetto al prezzo ufficiale della vigilia e un premio del 35% sulla media ponderata dell'ultimo mese, che scende al 29% rispetto agli ultimi tre mesi. Manna per gli investitori in un momento di turbolenze e ribassi dei mercati. Proprio i bassi prezzi dei titoli causati dal calo dei listini, spiegano gli analisti, hanno peraltro favorito l'operazione.

Il lancio dell'Opa - spiega ancora la nota - punta al consolidamento della partecipazione dei tre soci in Ducati, con l'obiettivo «primario» di toglierla dal listino di Piazza Affari, per assicurare alla casa bolognese «un azionariato di riferimento stabile e coeso» anche alla luce della recente volatilità del titolo, che aveva risentito delle indiscrezioni già nella vigilia, quando aveva chiuso con un rialzo del 2,95%.

L'offerta, condizionata al rilascio delle autorizzazioni da parte delle autorità Antitrust e in particolare da parte della tedesca Bundeskartellamt, è volontaria e deve sottostare a due ulteriori condizioni, comunque rinunciabili: il raggiungimento di una partecipazione di almeno due terzi del capitale sociale e l'assenza di gravi mutamenti della situazione di mercato che abbiano effetti pregiudizievoli sull'offerta o sulla situazione finanziaria e patrimoniale della Ducati.

Tecnicamente l'offerta sarà lanciata tramite una società veicolo, denominata Bidco (da "bid", che in inglese significa offerta, e company), che riceverà le attuali partecipazioni sindacate dei promotori dell'offerta, il cui capitale sarà interamente detenuto da un'altra società veicolo olandese Dutchco, tramite l'italiana Itaco. L'offerta, che riguarderà il 70% del capitale di Ducati più un'azione, sarà finanziata con fondi propri per il 50% e per il 50% con linee di credito messe a disposizione da Intesa Sanpaolo.

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