LONDRA - UniCredit non prevede acquisizioni o fusioni e, soprattutto, «non conferma il target 2008 per un eps (utile per azione) di 0,66 cent fatto in precedenza perché l'attività di investment banking è molto importante per il Gruppo, ma al monento ha scarsa visibilità e non è possibile fare previsioni». Lo ha detto l'amministratore delegato Alessandro Profumo durante la presentazione dei risultati del gruppo, spiegando che, tuttavia, il mercato «sta scontando questo target». Al termine dell'incontro con la comunità finanziaria il titolo Unicredit è crollato: in chiusura Piazza Cordusio segna una flessione del 4% dopo avere superato il -8 per cento in tarda mattinata.
«È meglio essere pessimisti che stupidi» di fronte alla crisi finanziaria che sta investendo i mercati e di cui non si vede la fine, ha detto ancora Profumo, commentando l'andamento futuro del gruppo. In ogni caso, la crescita in diversi Paesi europei, compresa l'Italia, «viene prevista a un livello ridotto rispetto all'anno scorso» e UniCredit «ha anche una ristrutturazione in corso». In compenso, «crescono le controllate nei Paesi dell'Europa centro-orientale e Capitalia». Sull'investment banking, come si diceva, «c'è un punto interrogativo» ed è molto difficile fare previsioni «su quanto durerà la dislocazione di fondi sui mercati».
Anche se alcuni analisti hanno sollevato qualche dubbio sulla capacità di UniCredit di tenere sotto controllo i costi, ha detto Profumo, i risultati presentati oggi, «dimostrano che non siamo poi così male». Dal punto di vista strategico, UniCredit «deve cercare di essere nella migliore posizione» per affrontare le turbolenze di mercato e «guardando ai nostri concorrenti, nessuno ha una piattaforma europea come la nostra e una presenza così consistente in Paesi in crescita». (Al.An.)