Alla fine la lancetta delle perdite si è fermata poco sotto i 500 milioni. Un passivo netto di 495 milioni è il risultato ufficiale del 2007 dell'Alitalia, approvato ieri sera dal consiglio di amministrazione presieduto da Aristide Police.
Dopo il rinvio deciso lunedì, l'approvazione del bilancio è arrivata al termine di una giornata di suspence. Riscoprendo il gusto per il lavoro notturno, il cda alle 23 era in corso e non era ancora stata data alcuna comunicazione ufficiale.
L'incertezza è terminata quando c'è stata l'evidenza che il decreto legge fiscale (Ici) approvato il 21 maggio dal Consiglio dei ministri per trasformare in patrimonio netto i 300 milioni del prestito ponte statale era stato messo a punto ed era stato firmato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il decreto però non è stato pubblicato sulla «Gazzetta ufficiale».
Va in archivio un altro annus horribilis nel quale alla guida si sono succeduti in tre: Giancarlo Cimoli fino al 21 febbraio, Berardino Libonati fino al 31 luglio, quindi Maurizio Prato, dimessosi lo scorso 2 aprile per la rottura tra sindacati e Air France-Klm sulla privatizzazione.
Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre scorso era ridotto a 381 milioni. Le perdite sono un po' inferiori ai 626 milioni del 2006, ma è comunque un anno disastroso. La perdita operativa è stata di 310 milioni, inferiore ai 466,5 milioni dell'anno precedente. È compresa una svalutazione flotta di 97 milioni sui 110 aerei di proprietà. Gli altri vettori europei invece hanno aumentato i profitti.
I ricavi del traffico sono diminuiti di 19 milioni a 4.354 milioni. I ricavi totali sono saliti di 122 milioni (+2,6%) a 4.847 milioni (+2,6%), ma per 99 milioni si tratta di entrate straordinarie per la vendita ad altri vettori di slot all'aeroporto di Heathrow e per una transazione con la Sea. I costi per il personale sono saliti da 739 a 852 milioni.
Il cda ha convocato l'assemblea dei soci sul bilancio per il 27 o 28 giugno. All'ordine del giorno anche la «nomina di due amministratori», la sostituzione di Maurizio Prato e Giovanni Sabatini che si sono dimessi. Per il momento dunque non ci sono dimissioni del cda a tre presieduto da Police.
I dati del cda non chiariscono come mai, essendo di 215 milioni le perdite prima delle tasse nel trimestre al 31 marzo 2008, il patrimonio netto di gruppo a fine marzo sia ridotto a 96 milioni. La differenza patrimoniale rispetto al 31 dicembre è di 285 milioni, cioè di 70 milioni superiore alle perdite dichiarate nel trimestre.
Il cda ha confermato «l'esigenza di una ricapitalizzazione da effettuarsi in tempi strettissimi». I 300 milioni del prestito statale, trasformato in patrimonio dal decreto del 21 maggio per coprire le perdite, sono un tampone. Al momento però non ci sono offerte per acquistare l'aviolinea, né si materializza la «cordata italiana» di cui Silvio Berlusconi parlava in campagna elettorale. Andrea Ronchi, ministro dei Rapporti con la Ue, invierà oggi a Bruxelles i chiarimenti sul prestito ponte. Il Governo respinge i sospetti di aiuto di Stato.
Il leader del Pd, Walter Veltroni, ha criticato il Governo. «Passano i giorni ma continua a non essere né affrontato né risolto il caso Alitalia. Il destino della compagnia, dopo che si sono create le condizioni per l'abbandono della trattativa da parte di Air France, lascia spazio a rischi molto forti. Non si vede all'orizzonte né la famosa cordata italiana né una soluzione alternativa».
Il Consiglio di Stato ha detto al commissario straordinario di Volare di ripetere entro 15 giorni la gara per l'aggiudicazione della compagnia, ha riferito Radiocor. (G.D.)