La maggioranza della Camera dei Rappresentanti statunitense si è espressa contro il piano di salvataggio delle istituzioni finanziarie in crisi: 228 deputati si sono pronunciati contro il piano, 205 a favore.
Il quorum necessario per far approvare il piano era di 218 voti. Wall Street ha accusato subito il colpo e per questo i capi dei gruppi parlamentari hanno tentato di far cambiare idea al partito dei contrari. Ma non è servito e il piano Paulson è stato bocciato definitivamente.
A Wall Street seduta al cardiopalma con la Borsa fortemente penalizzata dalla bocciatura del piano anticrisi. Verso le 21 italiane l'indice Dow Jones segna una flessione di oltre il 5% a 10.583,76 punti e il Nasdaq del 6,55% a 2.040,35. Sempre sui mercati americani il petrolio ha chiuso sotto i 100 dollari collocandosi a 96,37 dollari (-10,52$), segnando il calo maggiore dal 1991, e l'euro viene scambiato a 1,4475 dollari (1,4438 il finale in Europa) e 151 yen (151,27).
La Casa Bianca si dice «molto delusa» dallo stop della Camera al piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari: «Il Paese - è la prima reazione dopo il voto - sta affrontando una crisi difficile che ha bisogno di essere gestita». Secondo fonti della Casa Bianca, il presidente Usa sta per incontrare il pool di economisti per individuare i prossimi passi da compiere e contatterà i leader del Congresso.
Alla Camera i leader repubblicani danno la colpa della bocciatura alla maggioranza democratica e, in particolare, alla presidente della Camera Nancy Pelosi: «Pensavamo di avere una dozzina di voti in più - ha spiegato il Roy Blunt, il n. 2 repubblicano della Camera - ma li abbiamo persi per i toni polemici con i quali Nancy Pelosi si è presentata alla Camera oggi». I democratici hanno bollato come «ridicola» l'accusa.
E' innegabile, però, che sono stati ben 94 i democratici ad aver silurato la misura. Troppi secondo il leader repubblicano John Boehner, secondo il quale «la manovra non è passata perché la maggioranza non ha tenuto». I democratici hanno già annunciato un secondo tentativo per approvare la maxi manovra, ma il voto dovrà attendere almeno fino a mercoledì: domani il Congresso sarà chiuso per la ricorrenza di Rosh Hashanah, il capodanno ebraico. Anche il candidato democratico alla presidenza, Barack Obama, ha commentato che «il piano non è morto» ed è importante ora avere i nervi saldi. Obama si è anche detto «fiducioso» sul raggiungimento di un accordo alla Camera per l'approvazione del piano di salvataggio Usa.