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UniCredit: giovedì i libici incontrano i soci italiani

di Giuseppe Oddo

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19 ottobre 2008

Una cena con il vicepresidente Palenzona. Tra gli argomenti anche la richiesta di un posto in consiglio di amministrazione

I banchieri del colonnello Gheddafi che hanno pilotato l'ingresso di Banca centrale libica, Lybian Investment Authority e Lybian Foreign Bank in UniCredit sono attesi a Milano giovedì, due giorni dopo la riunione di consiglio d'amministrazione, del gruppo creditizio programmata per il 21 ottobre. La delegazione libica, impegnata domenica a Tripoli in una riunione di comitato esecutivo, ha in agenda una cena di lavoro con Fabrizio Palenzona, uno dei cinque vicepresidenti di UniCredit: un incontro tra azionisti. Palenzona siede infatti nel Cda della banca, in rappresentanza della Fondazione Crt, mentre il vicepresidente vicario Gianfranco Gutty rappresenta gli interessi della Fondazione Cariverona, attualmente primo socio di UniCredit. La richiesta di un posto in consiglio sarà uno dei temi in discussione durante la cena. Come ha già anticipato Il Sole-24 Ore, i libici vorrebbero che nel Cda dell'istituto di credito fosse cooptato nel ruolo di vicepresidente il governatore della loro banca centrale, Farhat Bengadara. Oggi, con Palenzona e Gutty, occupano la medesima carica Franco Bellei, Berardino Libonati e Anthony Wyand.

Chi sono i banchieri che hanno investito in UniCredit

Ma chi sono i banchieri che hanno deciso di investire in UniCredit e che stanno acquistando in Borsa, da alcuni giorni, azioni Eni? Il potere in campo economico-finanziario, riferisce una fonte che ha rapporti pluridecennali con la nomenclatura di Tripoli, è gestito oggi da un gruppo di tecnici, una sorta di direttorio, le cui figure di spicco sono, oltre a Bengdara, l'amministratore delegato della Lybian Investment Authority, Mohamed Layas, l'attuale vice ministro degli Esteri, Mohamed Siala, che ha negoziato il recente accordo con l'Italia che ha messo una pietra tombale sugli anni del colonialismo, e l'attuale segretario del Comitato Generale del Popolo per la Finanza, Muhammad Ali al-Huwaji.
In un'intervista apparsa ieri su un quotidiano italiano, Bengadara ha dichiarato l'intenzione della Libia di portare la sua partecipazione in UniCredit fino al 5%, a fronte del 4,23% appena dichiarato alla Consob, limite che può essere superato con apposita autorizzazione da parte di Banca d'Italia. E non è un mistero che i fondi sovrani libici puntino a incrementare la partecipazione anche in Eni fino al 2 per cento.

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