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Gm: 2,5 miliardi di perdite nel trimestre

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07 novembre 2008

Non si ferma la crisi dell'auto. Le trimestrali diffuse da colossi del calibro di Bmw, Mercedes e Ford sono una conferma del cattivo stato di salute del settore. A subire i colpi della crisi sono soprattutto i big dell'auto americani. Negli Stati Uniti, dopo la casa, è l'auto il principale acquisto fatto a debito. La prima conseguenza pesante sull'economia reale, seguita al restringimento del mercato del credito, è stata quindi un rallentamento della domanda di auto. Una frenata che si è fatta sentire anche negli altri mercati avanzati e ora sta contagiando anche aziende, come Bmw, che finora hanno retto ai colpi del mercato.


Profit Warning per Bmw
«A fronte delle impegnative condizioni sui mercati dell'auto, il gruppo Bmw non stima più di superare il livello di vendite del 2007» quest'anno. La casa di Monaco, con vendite stabili nei 10 mesi a 1,23 milioni di unità (-0,7% rispetto all'anno precedente), era tra le aziende meno colpite dalla crisi del settore. Ma ad ottobre ha fatto registrare un calo delle vendite dell'8% a 113mila. Il marchio Bmw ha subito una flessione del 9%, quello Mini del 3,4%, mentre Rolls-Royce ha avuto un'incremento del 10%. «Il buon andamento dei mercati emergenti - spiega la società in una nota - non ha compensato il calo nella maggior parte dei maggiori mercati, come l'Europa occidentale (-12%), il Giappone (-29%) e gli Stati Uniti (-5%)». I balzi fatti registrare in Russia (+40%), Cina (+36%) e India (+10%) infatti rappresentano volumi troppo modesti per invertire la tendenza. Il gruppo Bmw ha quindi dovuto rivedere le stime per l'anno in corso e ritoccare le previsioni sugli ultimi due mesi. Anche a novembre e dicembre ci si attende un calo delle vendite.

Mercedes: vendite -18%
Le vendite di Mercedes-Benz nel solo mese di ottobre hanno segnato una flessione del 18,1% a 93.800 (-20,6% Mercedes +6,5% Smart), con cali del 24,5% negli Usa e del 18% in Europa occidentale. Il mercato cinese invace ha fatto segnare un incremento del 42,6% con un +1,6% nei primi 10 mesi 2008. Grande successo per il marchio Smart che nei primi 10 mesi dell'anno ha fatto registrare + 1,07 milioni di unità grazie alla Smart (+41,3% a 113.400), mentre il brand Mercedes ha segnato un calo dell'1,7% a 960.300. In un'intervista al 'Frankfurter Allgemeine Zeitung' il direttore finanziario della capogruppo Daimler, Bodo Uebber, ha previsto che il 2009 «sarà un anno cattivo» come la seconda metà del 2008 per il mercato dell'auto, anche se il gruppo potrebbe trarre vantaggio dall'apprezzamento del dollaro, favorevole alle sue esportazioni europee, e dal calo dei prezzi delle materie prime.


Ford in rosso, tagli del personale in vista
Ancora conti in rosso per la Ford e tagli al personale. Nel terzo trimestre il numero due americano dell'auto accusa una perdita di 129 milioni di dollari, in diminuzione rispetto ai 380 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso. Per fronteggiare la crisi del mercato, con una caduta delle vendite del 30% a settembre e ottobre, Ford ha annunciato nuovi tagli all'organico. In particolare riduzione del 10% del personale negli stabilimenti del Nord America, come conseguenza della decisione della Ford di concentrarsi nella produzione di auto dei segmenti più piccoli, riducendo l'attività nel segmento delle auto di maggiori dimensioni.

Quel crollo delle vendite che sta mettendo in ginocchio l'industria america delle quattroruote. Tanto che Gm , Ford e Chrysler sono in cerca di 50 miliardi di dollari in aiuti federali per fare fronte alla peggiore crisi del settore in 25 anni. Secondo Bloomberg News, il pacchetto consisterebbe in 25 miliardi per la spesa sanitaria e in altri 25 in liquidità sotto diverse forme, compresi finanziamenti pronti-contro-termine da parte della Federal Reserve. In cambio, le aziende offrirebbero al governo option sul loro capitale.


Le tre società sono in cerca di sostegno dopo aver subito perdite complessive per 28,6 miliardi nella prima metà dell'anno. Un tracollo causato dai dati sulle vendite destagionalizzate di nuovi veicoli che sono scese a 10,6 milioni ad ottobre, cioè ai minimi dal 1983.

I numeri di General Motors

Il colosso di detroit, nel terzo trimestre, ha registrato perdite operative per 4,2 miliardi di dollari. La società ha inoltre utilizzato 6,9 miliardi di liquidità. La perdita netta è stata di 2,5 miliardi. Dopo la pubblicazione dei conti, Gm è crollata in Borsa. Inoltre, il gruppo guidato da Richard Wagoner ha annunciato che interromperà le trattative di fusione con Chrysler, per concentrarsi sui suoi gravissimi problemi finanziari. Gm, sul fonte della liquidità, è ormai ad un livello che la pone vicino al limite per il regolare funzionamento delle attività.

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