Si svolge giovedì a Lucerna l'assemblea degli azionisti di Ubs, la quarta in questo anno di crisi e di perdite per la maggior banca elvetica. All'ordine del giorno, l'approvazione del sostegno della Confederazione, che sottoscriverà 6 miliardi di franchi sotto forma di obbligazioni convertibili. Un intervento, questo dello Stato, che si affianca a quello della Banca nazionale svizzera, che finanzierà con 54 miliardi di dollari un veicolo per la raccolta di titoli tossici Ubs.
Al di là del voto scontato sui 6 miliardi, nell'assemblea si parlerà anche di bonus e di scenari. La banca ha messo a punto una nuova strategia di limitazione dei bonus, che sarà esposta dal presidente del cda Peter Kurer. L'ex presidente Marcel Ospel ed altri due ex top manager, intanto, hanno annunciato la rinuncia a 33 milioni di franchi di compensi, come già aveva fatto l'ex Ceo Peter Wuffli per 12 milioni di franchi.
L'attuale vertice di Ubs dovrà con ogni probabilità affrontare, appunto, anche molte domande di azionisti sulle prospettive dell'istituto. La crisi finanziaria innescata dai mutui a rischio Usa è costata alla banca sin qui circa 40 miliardi di dollari di svalutazioni. Ma dopo due aumenti di capitali e questa iniezione di danaro pubblico, ancora non sono chiari i tempi di uscita dal tunnel.
La Commissione federale delle banche (Cfb), organismo svizzero di vigilanza, ha affermato che in caso di necessità lo Stato elvetico potrebbe procedere con un altro aiuto. Sul mercato, intanto, continuano a correre voci su eventuali cessioni di attività da parte di Ubs e su una futura fusione o alleanza con Credit Suisse, ipotesi sinora sempre smentita dalle due banche.
A completare il quadro di difficoltà vi sono anche le indagini per frode fiscale da parte delle autorità Usa, che accusano Ubs di aver aiutato clienti americani a non pagare le imposte e chiedono quindi la lista di questi clienti. La pratica è nelle mani del Governo elvetico, ma intanto alcuni clienti Usa hanno denunciato Ubs per violazione del segreto bancario, riferendosi al passaggio di loro dati dalla banca a Berna.
Ubs sta provando ad andare avanti con le sue gambe e con i mezzi finanziari di cui dispone attualmente. Le prossime settimane saranno decisive per capire se potrà farcela o se dovrà ricorrere ad un nuovo aiuto dello Stato o a nuovi partner.