Previsto un taglio dei costi di 2,5 miliardi di sterline e illicenziamento di decine di migliaia di dipendenti. Il ceo Hester: «Stiamo tracciando la via per tornare a essere forti e indipendenti»

LONDRA - La conferma è arrivata stamattina: Royal Bank of Scotland (Rbs) ha annunciato una perdita record di 24,1 miliardi di sterline per il 2008, la maggiore mai registrata da un'azienda britannica. La banca, controllata al 70% dallo Stato britannico, diventa il primo istituto a fare ricorso al nuovo piano di sostegno del Tesoro, assicurando 325 miliardi di sterline di asset tossici (462 miliardi di dollari), una cifra superiore alle previsioni.

Rbs ha anche delineato un programma di ristrutturazione che prevede un taglio dei costi di 2,5 miliardi di sterline e il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti. «Ci siamo mossi con decisione per prendere iniziative necessarie a rilanciare il gruppo - ha detto Stephen Hester, chief executive di Rbs –. Stiamo tracciando la via per tornare a essere forti e indipendenti».

Le perdite annuali di Rbs sono in gran parte collegate all'acquisizione della banca olandese Abn Amro, che pesano per 16,2 miliardi di sterline. Le perdite operative del gruppo britannico sono state invece di 7,9 miliardi di sterline. Il piano di ristrutturazione di Hester prevede anche la scissione della banca. Gli asset ritenuti non essenziali andranno a far parte di una divisione separata, che conterrà circa il 20% del totale degli asset per un valore di 240 miliardi di sterline, e che sarà ceduta o liquidata nei prossimi anni.

I termini dell'Asset Protection Scheme, il piano di salvataggio del Governo annunciato stamani dal cancelliere Alistair Darling, prevedono che Rbs sarà responsabile per i primi 19,5 miliardi di sterline di perdite, pari al 6% del valore delle attività a rischio messe in vendita, mentre tutte le perdite successive saranno per il 10% a carico di Rbs e per il 90% a carico dello Stato britannico. In cambio il Tesoro riceverà una commissione di 6,5 miliardi di sterline, pari al 2% del valore degli asset, che sarà finanziata dall'emissione di nuovi titoli "B".

Secondo alcuni analisti nonostante gli annunci di oggi la nazionalizzazione di Rbs resta «inevitabile». La notizia della ristrutturazione è comunque stata bene accolta dal mercato: il titolo Rbs sta salendo del 25,5% a 29 pence a fine mattinata alla Borsa di Londra stamani, trainando al rialzo anche gli altri titoli bancari. Il Lloyds Group, che annuncerà i risultati annuali domani e farà ricorso anch'esso all'Asset Protection Scheme, sta guadagnando il 27% a 72,9 pence.