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Aig rivela la lista delle banche europee beneficiarie dei fondi pubblici

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16 marzo 2009

Il colosso assicurativo Aig, cedendo alle pressioni del Congresso americano, ha reso pubblica oggi la lista delle banche e delle istituzioni finanziarie che hanno tratto beneficio dai 170 miliardi di dollari ricevuti dal Tesoro Usa per evitare il fallimento, una lista che include diverse banche europee (tra le quali, però, non risultano istituti di credito italiani).

La lista elenca le banche che hanno ricevuto pagamenti dalla Aig, per circa 90 miliardi di dollari, nel periodo tra il 16 settembre scorso e la fine dell'anno, cioè il periodo in cui il gigante assicurativo ha ricevuto denaro pubblico.

Per quanto riguarda la copertura dei titoli azionari la lista vede ai primi posti Barclays (7 miliardi di dollari), Deutsche Bank (6,4 miliardi di dollari), Bnp Paribas (4,9 miliardi di dollari), Goldman Sachs (4,8 miliardi di dollari), Bank of America (4,5 miliardi di dollari), accanto a numerosi altri istituti.

La lista dei Cds (credit default swap), vede ai primi posti Societè Generale (4,1 miliardi), Deutsche Bank (2,6 miliardi) e Goldman Sachs (2,5 miliardi) mentre la lista dei Cdo (collateralized debt obligations) vede in testa Societè Generale (6,9 miliardi di dollari), Goldman (5,6 miliardi di dollari), Merril Lynch (3,1 miliardi) e Deutsche Bank (2,8 miliardi di dollari).

La Aig ha spiegato oggi di avere pubblicato la lista perchè consapevole «dell'importanza di mantenere un altro grado di trasparenza relativo all'uso di denaro pubblico». In realtà il colosso assicurativo aveva opposto notevole resistenza alle richieste iniziali del Congresso - basate proprio sull'argomento della trasparenza - di svelare dettagli sui beneficiari dei fondi pubblici ricevuti per evitare il fallimento.

Anche i dirigenti della Federal Researve avevano fatto inizialmente resistenza affermando che la rivelazione dei beneficiari del denaro dato all'Aig avrebbe potuto «minare la fiducia nei mercati e ridurre la stabilità economica». Ma il montare delle pressioni del Congresso, sommate allo scandalo per la concessione di ricchi bonus ai suoi dirigenti, ha portato Aig a cedere alle richieste di rendere pubblica la lista dei beneficiari (in parte già anticipata dalla rivista Fortune).

16 marzo 2009
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