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Intesa e UniCredit rafforzano
il capitale senza Tremonti bond

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29 settembre 2009

No di UniCredit ai Tremonti bond e aumento di capitale da 4 miliardi. Risposta di Intesa Sanpaolo: niente Tremonti bond ed emissione di strumenti ibridi per 1,5 miliardi di euro. I board delle due più grandi banche italiane, pur esprimendo apprezzamento per l'azione dei governi nella stabilizzazione del sistema finanziario, hanno confermato in serata le anticipazioni dei giorni scorsi: faranno tutto da sé per procedere al rafforzamento patrimoniale auspicato dalle autorità di vigilanza.

La proposta di aumento di capitale da 4 miliardi del gruppo guidato da Alessandro Profumo prevede l'emissione di azioni ordinarie con godimento regolare da offrirsi in opzione ai soci titolari di azioni ordinarie e a quelli portatori di azioni risparmio. L'assemblea dei soci, che sarà convocata attorno alla metà di novembre, nell'approvare l'aumento, sarà chiamata anche a conferire al cda le facoltà per definire le modalità e i termini dell'aumento, determinando il prezzo e quindi il numero di azioni da emettere.

L'operazione dovrebbe concludersi entro il primo trimestre 2010. Oltre all'aumento di capitale da 4 miliardi, il cda di Unicredit ha deciso di rafforzare la dotazione patrimoniale anche della controllata Unicredit Bank Austria e ha quindi approvato la sottoscrizione di un futuro aumento di capitale da massimi due miliardi di euro che dovrà essere deliberato dalla controllata.

Con l'operazione di aumento di capitale, il cda di Unicredit ha annunciato di avere rinunciato sia ai Tremonti Bond che a strumenti analoghi del ministero delle Finanze austriaco. Tuttavia, in una nota, il cda «ha espresso il suo apprezzamento per l'importante azione svolta dai governi italiano e austriaco che hanno consentito di stabilizzare il sistema finanziario creando le condizioni necessarie per permettere di reperire nuove risorse dal mercato dei capitali».

Quanto a Intesa Sanpaolo, ha confermato i piani di rafforzamento patrimoniale e di crescita senza ricorrere ai Tremonti Bond. Il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza hanno deciso, alla luce di un andamento del gruppo e dello scenario economico migliore di quanto ci si potesse aspettare all'inizio dell'anno, di emettere fino a 1,5 miliardi di euro di Tier 1 e di accelerare e incrementare le azioni di capital management (dismissioni totali o parziali, partnership, quotazioni e altro) previste dal Piano d'Impresa per garantire al gruppo le risorse patrimoniali necessarie a una crescita dell'attività creditizia anche superiore a quella oggi prevedibile.

«La principale considerazione a favore dell'emissione di Tremonti Bond - si legge nella nota della banca - era stata l'opportunità offerta al Gruppo Intesa Sanpaolo di poter rafforzare ulteriormente il Core Tier 1 ratio e il Tier 1 ratio, nell'ordine dei 100 centesimi di punto. A fronte di tale considerazione, si è oggi tenuto presente che - sulla base delle evoluzioni sia interne sia di mercato - il Gruppo è in grado di raggiungere e andare oltre gli obiettivi di patrimonializzazione con risorse proprie».

I consigli avevano assunto la decisione di avviare la procedura per emettere fino a un massimo di 4 miliardi di bond di Stato, come "polizza di assicurazione" contro i rischi di collasso ulteriore dei mercati e impossibilità per il gruppo di fare fronte a eventuali fabbisogni interni e/o dovuti a richiesta di credito, per fronteggiare l'impossibilità di procedere alle operazioni di capital management previste e, infine, per gli svantaggi competitivi per il gruppo derivanti dalla presenza di aiuti pubblici al rafforzamento patrimoniale dei principali gruppi bancari concorrenti.

La decisione in merito all'invio della richiesta formale di sottoscrizione si è collocata il più vicino possibile alla scadenza dei termini, la fine di settembre, per poter tenere conto di tutte le evoluzioni interne e di mercato. Nel frattempo, Intesa Sanpaolo ha lavorato anche con gli uffici del Ministero dell'Economia e delle Finanze per predisporre la documentazione necessaria nel caso si fosse deciso di procedere con la richiesta.

I consigli di Intesa Sanpaolo hanno infine confermato l'intendimento di mantenere comunque strutturalmente il gruppo Intesa Sanpaolo su livelli non inferiori al 7% di Core Tier 1 ratio e all'8% di Tier 1 ratio per i prossimi anni anche in caso di riavvio della crescita nell'attività creditizia, senza necessità di procedere ad aumenti di capitale e riprendendo la distribuzione dei dividendi anche alle azioni ordinarie gia' nel 2010 per l'esercizio 2009. Con l'emissione di Tier 1 fino a 1,5 miliardi di euro il Tier 1 ratio si accrescerebbe da subito fino a un massimo di circa 40 centesimi di punto

29 settembre 2009
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