La Banca del Giappone ha lasciato i tassi ufficiali invariati allo 0,10% ma ha annunciato la fine di alcune misure straordinarie anti crisi, in particolare il programma di acquisti di titoli e fondi di tesoreria delle imprese introdotti per contrastare la crisi finanziaria. Alla fine di una riunione il comitato di politica monetaria ha votato sette a uno a favore dell'abolizione del programma di acquisti in vigore dall'autunno 2008. "In Giappone, nonostante le persistenti dificoltà, ci sono progressivi segnali di miglioramento della situazione finanziaria, in particolare la tesoreria delle imprese" - ha spiegato la BoJ in una nota.
Il Giappone avrà a che fare con almeno tre anni di deflazione in mezzo a una moderata ripresa economica. Sono le previsioni della Bank of Japan, contenute nel rapporto semestrale 'Outlook per le attività economica e i prezzi' diffuso oggi nel quale l'istituto centrale ipotizza un'inflazione, al netto della componente volatile dei prodotti alimentari freschi, in calo dello 0,4% per cento nell'anno fiscale 2011 su quello precedente, per il terzo anno consecutivo di declino.
L'economia è attesa in contrazione del 3,2% nell'attuale anno fiscale in termini di Pil reale, con una ripresa nel biennio seguente, prima a +1,2% (2010) e poi al 2,1% (2011). Il rapporto è pubblicato dalla BoJ ogni aprile e ottobre, con revisione - se necessario - a gennaio e luglio.
Il tasso di disoccupazione è sceso a settembre al 5,3% al 5,5%. Lo rende noto il ministero degli Affari interni. Gli economisti si aspettavano un tasso del 5,6%. A settembre i disoccupati erano 3,63 milioni, in aumento del 33,9% rispetto allo stesso mese del 2008, su una popolazione attiva di 66,58 milioni di persone (-0,1%). Sempre a settembre le offerte di lavoro sono state 43 ogni 100 domande, poco sopra il minimo storico di 42 raggiunto a luglio (quando il tasso di disoccupazione ha raggiunto il record storico del 5,7%) e in agosto, ha precisato successivamente il ministero del Lavoro.