L'assemblea straordinaria dei soci di Unicredit, riunita a Roma, ha dato via libera a grande maggioranza all'aumento di capitale per un massimo di 4 miliardi, comprensivo dell'eventuale sovrapprezzo, deciso dal cda a fine settembre per rafforzare la base patrimoniale del gruppo di piazza Cordusio. Il piano di ricapitalizzazione è stato approvato con il 98,48% di voti favorevoli su un capitale presente di 41,06% (40,4% del capitale ordinario totale).
L'aumento di capitale da 4 miliardi, deciso a fine settembre da UniCredit, prenderà il via in gennaio e si concluderà in febbraio, ha annunciato il numero uno del gruppo bancario, AlessandroProfumo. Il deposito del prospetto informativo è previsto per fine novembre. Il prezzo di emissione, ha detto Profumo, «sarà determinato sulla base delle condizioni di mercato prevalenti al momento del lancio effettivo dell'aumento di capitale».
Quota in Generali, l'Antitrust proroga di sei mesi la cessione
Nel corso dell'assemblea l'amministratore delegato ha dato una notizia ai soci. «Abbiamo chiesto all'Antitrust la proroga della cessione della quota di Generali al 30 giugno» del prossimo anno; una proroga «che l'Autorità ha ritenuto accoglibile». Secondo i dati Consob, Piazza Cordusio detiene il 3,241% di Generali, che deve cedere per ottemperare ad obblighi Antitrust. La stessa autorità per la concorrenza ha poi specificato che la richiesta di proroga a cui ha fatto riferimento Profumoè stata accolta «a fronte dell'impegno di UniCredit di garantire la cessione definitiva della partecipazione, fermo restando che continuerà a non esercitare il diritto di voto connesso alla partecipazione stessa».
Esposizione verso Fed e Bce a 9 miliardi di euro
L'esposizione finanziaria di Unicredit verso Federal Reserve e Banca centrale europea ammonta a quasi 9 miliardi di euro. Lo riferisce l'amministratore delegato Alessandro Profumo nel corso dell'assemblea dei soci. "L'esposizione verso la Bce è pari a 4,5 miliardi di euro, quella nei confronti della statunitense Federal reserve è pari a 6,6 miliardi di dollari, circa 4,4 miliardi di euro", ha detto Profumo.
Titoli tossici per 22 miliardi, quasi interamente crediti
I titoli tossici nelle casse del gruppo Unicredit ammontano a 22,4 miliardi di euro e gli Abs sono pari a 7,9 miliardi, ha detto ancora Profumo nel corso dell'assemblea degli azionisti, spiegando che al 30 settembre le attività riclassificate in base alle modifiche agli Ias-Ifrs (ovvero i titoli tossici) sono pari a 22,4 miliardi, «quasi interamente incluse nella voce crediti». La definizione «di titoli tossici - ha sottolineato Profumo - non identifica nessuna attività di bilancio, secondo i principi contabili riconosciuti a livello internazionale. Ma parlando in senso estensivo, possiamo definirle attività riclassificate che, a tutto settembre di quest'anno, erano pari nel bilancio del gruppo a 22,4 miliardi, di cui 7,9 miliardi in prodotti strutturati Abs».
«Niente nuovi esuberi»
«Non ci sono nuovi esuberi. Ogni informazione sul tema è destituita di qualsiasi fondamento». Lo ha detto l'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, rispondendo ad una domanda di un azionista in assemblea che chiedeva informazioni relative ad alcune indiscrezioni di stampa su possibili nuovi esuberi da parte della banca di Piazza Cordusio, ipotesi circolata sull'onda della riorganizzazione prevista dal progetto banca unica. «Confermo che non ci sono mai stati licenziamenti collettivi», ha aggiunto Profumo, ricordando che «3.800 risorse usciranno nei prossimi anni, integralmente spesate e concordate su base volontaria». (Al.An.)