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Ciclone Emirati sulle Borse
In Europa bruciati 152 miliardi

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26 novembre 2009

Giornata da dimenticare per le Borse europee - senza la bussola di Wall Street, chiusa per la festa del Thanksgiving - sul timore di un possibile crac del colosso Dubai World, che ha chiesto una moratoria di sei mesi sul maxi debito da 59 miliardi di dollari. L'indice Dj stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio Continente, ha perso il 3,27%, che equivale a 152 miliardi di euro di capitalizzazione bruciati in una sola seduta.

A Piazza Affari il FTSE Mib cede il 3,60% mentre l'FTSE IT All Share cala del 3,51%. Pesanti ribassi, tra il 2 e il 3,5%, anche nel resto d'Europa con il Dax30 di Francoforte, il Cac40 di Parigi e il FTSE 100 londinese. A livello settoriale le materie prime cedono il 5,24%, mentre le banche il 5,14%. L'oro continua invece la sua corsa, anch'esso sospinto dalle notizie che arrivano dagli Emirati: l'oncia é salita al nuovo massimo storico di 1.195 dollari, poi il fixing in ripiegamento a quota 1.182,75. Dall'inizio dell'anno, i prezzi dell'oro sono saliti del 36%. Gli investitori guardano all'oro giallo come un porto sicuro che permette una diversificazione del rischio in un momento di profonda incertezza. Un investimento finanziario, dunque.

La richiesta di moratoria sui debiti di Dubai World pesa soprattutto sul settore bancario (indice di settore -5,14%, con diversi istituti europei sono esposti verso la holding). Il contraccolpo si fa sentire soprattuto sulle banche che hanno una maggiore esposizione verso Dubai. Come la britannica Hsbc (-5%) che, secondo quanto riportato dal Financial Times, è esposta per 17 miliardi di dollari. Forti crediti sono vantati anche da Standard Chartered (7,8 miliardi), Barclays (3,6 miliardi), Royal Bank of Scotland (2,2 miliardi), Citi (1,9 miliardi), Bnp Paribas (1,7 miliardi), Lloyds (1,6 miliardi).

Nessuna italiana nella lista ma i nostri istituti di credito soffrono comunque la debolezza del comparto insieme ai titoli delle costruzioni. Banco Popolare ha ceduto il 5,01% e Unicredit il 4,85%. Quest'ultima, essendo esposta in Germania, risente anche del rapporto della Bundesbank, secondo il quale le banche tedesche dovranno fare ulteriori accantonamenti su crediti fino a 90 miliardi. Hanno perso in modo pesante anche Buzzi Unicem (-4,71%) e Impregilo (-4,69%). Fra gli industriali, male Pirelli & C che ha lasciato sul terreno il 5,73%. entre il mercato si interroga sulla riorganizzazione del gruppo, dopo che nelle scorse settimane il presidente della Bicocca, Marco Tronchetti Provera, aveva dichiarato che le attività industriali e quelle immobiliari potrebbero separarsi. Il Sole 24 Ore di oggi sostiene che intanto i negoziati tra Pirelli & C Re e Fimit procedono a passo serrato.

Mediaset in calo dopo la buona performance di ieri. In netto calo anche Lottomatica, che ieri ha emesso un bond da 750 milioni di euro. Si salva solo, vicina allo zero, Terna.

26 novembre 2009
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