Nelle stesse ore in cui l'organismo internazionale dei contabili (Iasb) ha licenziato la bozza finale sulla nuova classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, dall'Europa è giunta una sonora bocciatura. Almeno per il momento, le nuove regole contabili – l'Ifrs 9, che entro fine anno avrebbe dovuto prendere il posto dello Ias 39 – non verranno validate con la procedura di endorsement dalla commissione europea e, quindi, non saranno incorporate nei bilanci delle società continentali.
Ieri infatti la commissione Ue ha comunicato ufficialmente di aver interrotto l'endorsement dell'Ifrs 9. Una decisione arrivata dopo che mercoledì l'Arc (il comitato tecnico contabile della stessa commissione, in cui siedono gli organismi istituzionali degli stati membri) e la commissione con i rappresentanti dei cosiddetti stakeholder (banche, assicurazioni, società di revisione) hanno deciso di posticipare il parere, atteso per fine anno, sulla modifica dello Ias 39. Una scelta fatta – ha spiegato ieri in una nota il portavoce del commissario al Mercato interno Charlie McCreevy – perché l'Ifrs 9 è solo la prima fase della revisione dello Ias 39: e la commissione ha deciso di esaminare l'adozione dell'Ifrs 9 congiuntamente con gli altri step della riforma (che riguardano il trattamento delle financial liabilities, l'impairment e l'hedge accounting), attesi nel 2010. Così, anche l'organismo professionale europeo dei contabili (Efrag) ha deciso di rinviare l'esame tecnico dell'Ifrs 9, fissato per lunedì 16 novembre.
Nel corso dell'incontro dell'Arc non si è giunti a formali votazioni. Ma da un gruppo significativo di paesi continentali (ne fanno parte Germania, Francia, Italia, Spagna, Lussemburgo, Ungheria) è giunta una presa di distanza, con accenti diversi da paese a paese, su come lo Iasb ha lavorato in questi mesi. «Il G20 aveva affidato il compito di ribaltare il principio contabile del fair value – è stato rimarcato da fonti di una delegazione che ha preso parte alla riunione – e invece lo Iasb ha avanzato una proposta che, ambiguamente, sottopone a un full fair value tutti gli strumenti finanziari. Inoltre – ha proseguito la stessa fonte – è stata indicata una fase troppo lunga di transizione, che si sarebbe conclusa nel 2013. Ma anche per questo non c'è ragione di accelerare i tempi di recepimento e di endorsement». Non solo. «Si è rivelato un errore da parte dello Iasb – ha spiegato Roberto Monachino, componente italiano dell'Efrag – decidere di dividere la revisione dello Ias 39 in più fasi. Uno "spezzatino" – ha continuato Monachino – che non ha permesso di capire l'impatto complessivo delle modifiche».
A sostenere senza riserve la proposta dello Iasb sono rimasti solo alcuni paesi, tra cui la Gran Bretagna e l'Irlanda: non sufficienti a mantenere il progetto di rivisitazione dello Ias 39 nei binari entro i quali era stato originariamente incanalato. Anche le associazioni di interesse si sono presentate in ordine sparso all'incontro. Divisi sono stati i banchieri (con una prevalenza di «no»), che in buona parte non hanno apprezzato la nuova classificazione degli strumenti derivati. Anche gli assicuratori non hanno espresso un'unica posizione. In questo comparto i favorevoli erano in maggior numero (tra cui anche l'associazione italiana) sopratutto per l'attenuazione del criterio del fair value nella classificazione delle obbligazioni di cui le imprese assicurative sono grandi investitori. Solo dagli auditor è giunto un omogeneo via libera al progetto. Lo stop della commissione è stato giudicato positivamente da Giovanni Sabatini, direttore generale dell'Abi: «Si tratta di una decisione di buon senso – ha spiegato – si potranno così esaminare più approfonditamente gli indirizzi proposti dall'organismo internazionale di contabilità che allargherebbero ulteriormente l'area del fair value. Ciò che, a nostro giudizio, non è in questo momento opportuno».
La situazione, quindi, per ora è congelata. Perché la commissione riprenda le fila dell'omologazione (e dica, eventualmente, allo Iasb che cosa modificare) dovrà essere necessario attendere che l'organismo internazionale di contabilità completi la stesura – almeno in bozza – delle diverse fasi della revisione dello Ias 39: la prima parte è stata licenziata proprio ieri nella versione definitiva, la seconda è già disponibile in bozza e la terza è attesa nel 2010.