Wall Street ha chiuso in rialzo ai massimi da 17 mesi spinta al rialzo dalla decisione della Fed di mantenere ancora a lungo bassi i tassi di interesse. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,41% chiudendo 10.685,98 punti. Il Nasdaq avanza dello 0,7% aiutato dal +4% di Intel che ha annunciato ufficialmente il lancio del nuovo chip Xeon. Lo S&P 500 guadagna lo 0,8% con rialzi in tutti i settori. Il comparto delle materie prime segna un +1,5% grazie al rally delle commodity. Lo status quo della Fed spinge l'oro, che avanza ai massimi delle ultime due settimane, ma indebolisce il dollaro: il Dollar Index arretra delo 0,6%, con il biglietto verde che perde terreno nei confronti di 14 delle 16 principali valute. Ad influenzare positivamente la seduta anche la Grecia, che ha evitato il dowgrade: Standard & Poor's rimuove dal creditwatch il rating della Grecia, per la quale le prospettive restano negative.
Hanno chiuso in rialzo anche le Borse europee. Bene banche e auto. Il Ftse All Share è salito dell'1% e il FTSE Mib dell'1,1%. Si e' impennata Cir Ord e ha fatto bene Unicredit nel giorno della riunione del comitato strategico. E' salita Fiat, sulla spinta delle immatricolazioni europee. E' invece crollata del 9% Bulgari, all'indomani della pubblicazione del bilancio 2009.
Dopo la frenata di ieri i mercati hanno ripreso a correre, anche se la volatilità ha dominato sovrana nell'attesa della Fed, che ha lasciato invariato i tassi. Non ha invece provocato scossoni l'annuncio dell'indice tedesco Zew, che misura la fiducia per l'economia da parte degli esperti finanziari. Complice il fatto che, nonostante sia calato a marzo a 44,5 punti dai 45,1 punti di febbraio, e' risultato al di sopra delle attese. Sempre nell'Eurozona, e' emerso che l'inflazione ha rallentato il passo a febbraio attestandosi allo 0,9%, dopo il picco dell'1% di gennaio. Negli Usa, invece, i prezzi alle importazioni in febbraio sono calati su base mensile dello 0,3% (+1,3% in gennaio, rivisto da +1,4%), mentre sempre nello stesso mese i nuovi cantieri sono diminuiti del 5,9%, andando peggio delle attese degli analisti.
A Milano sono state ben acquistate tutte le azioni delle società a maggiore capitalizzazione, fatta eccezione per le Bulgari che hanno accusato un tonfo del 9,57% attestandosi a 5,67 euro. Il mercato e' rimasto deluso per i conti del 2009, che sono risultati inferiori alle attese: la societa' di gioielli e orologi ha chiuso l'esercizio con un rosso di 47,1 milioni rispetto all'utile di 82,9 milioni del 2008. Il cda proporra' all'assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,05 euro per azione, valore dimezzato rispetto alla cedola del 2008. Sono inoltre andate male le Impregilo (-0,59%), risentendo delle ipotesi che la societa' possa farsi avanti per rilevare la quota della famiglia Toti in Citylife. Ieri il presidente, Massimo Ponzellini, ha confermato che Impregilo e' 'interessata alla quota nel consorzio di costruzione' e ha inoltre aggiunto che e' in corso una due diligence.
Sono invece salite le azioni delle banche e in particolare quelle di Unicredit (+2%), dopo piu' cambi di rotta, a causa delle voci di scontri al vertice della banca e di una eventuale uscita dell'a.d. Alessandro Profumo. Voci che tuttavia si sono ridimensionate nel corso della giornata, proprio mentre erano in corso il comitato strategico e il consiglio di amministrazione della banca per esaminare i conti del 2009 e il progetto di banca unica. Il Comitato permanente strategico di Unicredit, raccomandera' al cda di convocare una seduta straordinaria il prossimo 13 aprile dedicata interamente all'approfondimento e alla decisione finale sul progetto di Banca Unica.
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