La metà delle famiglie italiane vive con meno di 1900 euro al mese (1.872 nella media). È quanto rileva l'Istat nell'indagine sui redditi e le condizioni di vita in Italia (2005-2006). Leggermente più alto è invece il reddito medio: 2.311 euro al mese, ma la maggioranza delle famiglie risulta avere un reddito inferiore a questa media. L'Istituto di statistica segnala che la situazione è complessivamente stazionaria rispetto alla stessa indagine sui redditi realizzata l'anno precedente.
Una famiglia su sette fatica ad arrivare a fine mese. Una su dieci ha difficoltà con le spese più essenziali: bollette, riscaldamento, e cure mediche mentre il 4,2% delle famiglie ha avuto nel corso dell'anno almeno una volta problemi a riempire il frigorifero. Se è leggermente calata rispetto all'anno precedente la percentuale di famiglie in difficoltà con il costo del cibo (dal 5,8% al 4,2%) e quella, comunque alta, di chi non ha soldi sufficienti per l'abbigliamento (dal 17,8% al 16,8%), la situazione peggiora decisamente per le famiglie numerose, quelle che contano almeno tre figli: quasi una su quattro (il 23,8%) arriva con difficoltà a fine mese (contro il 20,8% del 2005).
L'indagine Istat mostra poi un profondo divario territoriale nella distribuzione del reddito. Per le famiglie che vivono al Sud il reddito mediano è pari al 70% del reddito delle famiglie che vivono al Nord. L'Istat sottolinea che il reddito netto familiare è inferiore al dato nazionale in tutte le regioni meridionali e nelle isole, mentre risulta superiore in tutte le regioni centro-settentrionali ad eccezione della Liguria. Le province autonome di Trento e Bolzano presentano i redditi mediani più elevati con oltre 27 mila euro, seguite dalla Lombardia con quasi 26 mila euro. Il reddito più basso in Sicilia con 16.658 euro l'anno. Le differenze territoriali risultano ancora più evidenti se nel calcolo del reddito si tiene conto degli affitti imputati. Il divario infatti passa da 6.500 a 9 mila euro.