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Papa, il card. Ruini chiama a raccolta i fedeli: «Domenica tutti all'Angelus»

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16 gennaio 2008
COMMENTO
Ha vinto l'intolleranza
di Salvatore Carrubba
AUDIO
RADIO24 / Il Rettore della Sapienza, sconfitta della laicità

Cori da stadio e striscioni all'udienza generale di Benedetto XVI questa mattina nell'Aula Paolo VI in Vaticano. Il giorno dopo la rinuncia alla partecipazione all'inaugurazione dell'anno accademico all'università La Sapienza di Roma i fedeli si stringono accanto al Pontefice. «Gli universitari con il Papa», recita uno striscione degli universitari del movimento di Comunione e Liberazione. Papa Ratzinger ha salutato gli studenti e gli universitari presenti, ringraziandoli per la loro «simpatia» ed esortandoli: «Andiamo avanti assieme». Nessun accenno diretto nel corso dell'udienza all'episodio, anche se, nel mezzo della catechesi su Sant'Agostino, il Pontefice ha detto che «il cristiano non deve abbattersi anche in condizioni difficili», aggiungendo che «occorre mantenere la pace con la pace e non con la guerra». Molto decisa, come da copione, la reazione del Vicariato di Roma guidato dal cardinale Camillo Ruini, che, accogliendo un invito lanciato ieri da Alleanza Nazionale ha invitato i fedeli della capitale a manifestare la propria solidarietà al Pontefice partecipando all'Angelus domenica in piazza San Pietro. «È una vicenda triste e anche banale», ha detto il cardinale vicario del Papa al Tg2. «Non c'era nessun motivo per ostacolare la visita del Papa. Gli studenti mi hanno fatto veramente tristezza e sono fermi ad almeno 40 anni fa, come se vivessimo la stagione del '68».
Lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha espresso - in una lettera al Pontefice - «sincero e vivo rammarico per le inammissibili manifestazioni di intolleranza» che lo hanno costretto a rinunciare alla visita prevista per domani all'università di Roma.
«Ricorderò il 15 gennaio come una sconfitta della ragione e della laicità», afferma, dal canto suo, il rettore della Sapienza, Renato Guarini, ai microfoni di Radio 24. «Mi aspettavo qualche contestazione - ha aggiunto Guarini - però una presa di posizione così fondamentalista non era immaginabile. Siamo in una società libera e tutti devono parlare. Le osservazioni andavano fatte dopo avere ascoltato le parole del Pontefice». E dalle colonne del "Corriere della Sera" un invito al Pontefice arriva dalla comunità ebraica romana, per bocca del rabbino capo Riccardo Di Segni: «Lo abbiamo invitato a più riprese, e in tempi anche recenti. Aspettiamo solo una risposta», spiega Di Segni. «Certo non sarebbe una compensazione per la mancata visita alla Sapienza perché si tratterebbe di un confronto tra due realtà religiose su una storia antica e drammatica. Ma con una battuta - aggiunge - potrei dire che fino all'inizio del Novecento la Comunità ebraica si chiamava Università israelitica...». (M. Do.)

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