«Abbiamo vinto, sarò il sindaco di tutti. Comincia una nuova fase, si volta pagina. Il sistema di potere che sembrava perfetto è crollato. Questa è una città fantastica, magnifica. Non ha vinto una sola parte di Roma ma tutta la città»: così in conferenza stampa Gianni Alemanno. Al termine dello spoglio, alle 20, la vittoria di Alemanno nella corsa con Francesco Rutelli per la poltrona di sindaco di Roma si è confermata di dimensioni molto rilevanti. Secondo i dati ufficiali del ministero dell'Interno, il candidato del Pdl ha conquistato il 53,656% delle preferenze (783.225 voti) contro il 46,34% di Francesco Rutelli (676.472 voti).
Un vantaggio ampio, dunque, oltre 100 mila voti. Alemanno ha confermato ai cronisti di aver ricevuto una telefonata di complimenti dal rivale Francesco Rutelli. Quando poi i giornalisti gli hanno chiesto se secondo lui Rutelli farà opposizione in Consiglio comunale, Alemanno ha risposto soltanto: «Non spetta a me deciderlo, sarà l'opposizione a definire il proprio leader».
E poi il commento sui risultati con il neosindaco della capitale che ha alzato in aria e stretto le mani insieme in segno di trionfo. «Quando si vince bisogna essere generosi, ci lasciamo dunque alle spalle tutti i veleni, tutte le polemiche che hanno contraddistinto la campagna elettorale - ha proseguito Alemanno - è mia ferma intenzione quella di essere il sindaco di tutti i romani. Ringrazio dunque oltre a chi mi ha votato anche chi non lo ha fatto, con una scelta che io rispetto. Garantisco a tutti, nessuno escluso, che sarò sindaco di tutti senza pregiudiziali. Roma comincia da oggi una nuova fase e si volta pagina».
«È crollato un sistema di potere che sembrava perfetto - ha concluso Alemanno - da domani sarò al lavoro per la città, perché Roma è una città fantastica, meravigliosa e merita un'amministrazione all'altezza. Oggi non ha vinto una parte ma tutta Roma». Quanto al programma «mobilità e sicurezza saranno al centro della mia amministrazione». Ai cronisti che gli chiedevano se avesse già pronto il nome di qualche assessore, Alemanno si è limitato a rispondere con un laconico: «No».
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