«Abbiamo già tracciato la nostra tabella di marcia, dopo l'estate lavoreremo principalmente in parallelo a tre grandi riforme: Il federalismo fiscale, la riforme della giustizia e la legge elettorale per l'Europa». Lo ha annunciato in una conferenza stampa il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha ribadito: «Spiace di dover dire che in un Paese normale il dialogo con l'opposizione sarebbe la norma. Noi, ricordo, non abbiamo mai chiuso la porta, speriamo che l'estate possa portare consiglio ai protagonisti dell'opposizione soprattutto quella parte che si dichiara riformatrice e che secondo noi sbaglierebbe se sprecasse un'altra occasione per dimostrarlo».
«La nostra politica è più di sinistra della sinistra»
Contro la miseria il Governo attua una politica «decisamente di sinistra». Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. «Noi vogliamo - spiega in conferenza stampa - una economia sociale di mercato. Una democrazia non può permettersi cittadini in condizioni di miseria. Con il libro sul welfare (presentato oggi dal ministro Maurizio Sacconi, ndr) approfondiamo i bisogni delle famiglie più deboli. È una politica decisamente di sinistra. Questo Governo che è di centro, liberale, con cattolici e riformisti, intende procedere con una politica che la sinistra promette solo a parole».
«Entro l'anno abrogheremo il 37% delle leggi»
E il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha parlato di semplificazione normativa. «Entro la fine dell'anno - ha annunciato - dovrebbe essere abrogato il 37% delle leggi, su un totale di circa 21.700, ritenute «inattuali o obsolete». Il premier ha tracciato un primo bilancio della semplificazione delle leggi, stimando un risparmio, nel 2012, pari a 75 miliardi.
«In Campania il lavoro è appena cominciato»
Il Premier è anche tornato sull'emergenza rifiuti in Campania. Il lavoro, ha detto Berlusconi, è «appena cominciato. Ora dobbiamo procedere con la costruzione di quattro termovalorizzatori e con la raccolta differenziata, in mancanza della quale commissarieremo i comuni».
