Dopo un'accesa discussione l'aula di Montecitorio ha approvato la mozione della Lega concernente iniziative in materia di accesso degli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo. Nella mozione leghista si chiede al governo di «rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado autorizzando il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione», e ad «istituire classi ponte che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test di frequentare corsi di apprendimento delle lingua italiana».
Il testo ha scatenato la bagarre in aula. Particolarmente duro l'intervento di Piero Fassino. «In questo modo si regredisce, si inserisce un elemento di discriminazione. Una discriminazione moralmente più abietta perchè la si inserisce tra i bambini e i più piccoli», ha attaccato l'esponente del Pd a cui ha replicato il vicecapogruppo del Pdl alla Camera, Italo Bocchino: «Il nostro obiettivo è l'integrazione mai e poi mai la discriminazione», ha spiegato aggiungendo che la mozione leghista ha «la piena adesione del Pdl». Tuttavia, ci sono stati interventi critici anche dai banchi del centrodestra, in particolare si sono dissociati Nicolò Cristaldi e Mario Pepe.
"Non partecipo a questa votazione, non condivido il testo della mozione della maggioranza e con me usciranno dall'aula anche altri colleghi. Sono cresciuto a Mazara del Vallo dove il 20% dei cittadini sono musulmani. Da noi l'integrazione non è avvenuta con le leggi ma con il rispetto reciproco e l'amicizia tra i popoli", ha spiegao Cristaldi. Fra le defezioni all'interno della maggioranza anche quella di Mario Pepe: "Durante il fascismo in Somalia ci fu una cosa simile, e ora in quel Paese ci sono quelli che hanno il fucile e quelli no. Non vorrei che fosse questo il futuro del nostro Paese".
«Le classi di inserimento sono uno strumento per garantire l'integrazione, servono a prevenire il razzismo e a realizzare una vera integrazione». Lo afferma il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Cota in riferimento alla mozione in materia di «accesso degli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo» approvata a Montecitorio. «Lo spirito del provvedimento -aggiunge- è proprio quello di garantire pari opportunitá agli studenti stranieri. Noi vogliamo una societá dove chi arriva abbia tutti i diritti, ma rispetti i nostri diritti, apprenda la nostra lingua e le nostre regole».
La mozione impegna il Governo a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, autorizzando il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione; a istituire classi di inserimento, che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all'ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti; a non consentire in ogni caso ingressi nelle classi ordinarie oltre il 31 dicembre di ciascun anno, al fine di un razionale ed agevole inserimento degli studenti stranieri nelle nostre scuole e a prevedere, altresì, una distribuzione degli stessi proporzionata al numero complessivo degli alunni per classe, per favorirne la piena integrazione e scongiurare il rischio della formazione di classi di soli alunni stranieri.
Il testo impegna inoltre il Governo a favorire, all'interno delle predette classi di inserimento, l'attuazione di percorsi monodisciplinari e interdisciplinari, attraverso l'elaborazione di un curricolo formativo essenziale, che tenga conto di progetti interculturali, nonchè dell'educazione alla legalitá e alla cittadinanza.