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Abruzzo: il commosso addio
alle vittime del terremoto

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10 aprile 2009
(foto Ap/Lapresse)
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I politici e il dolore
L'addio alle vittime / 1

IMMAGINI / L'addio alle vittime / 2

Dopo i funerali di Stato delle vittime del terremoto in Abruzzo, questa mattina all'Aquila, il premier Silvio Berlusconi ha parlato di «una giornata toccante, lancinante, che non ci dimenticheremo più». E conferma che lo Stato non lascerà soli i cittadini colpiti dal sisma: «Mi è stato chiesto da tutti di non lasciarli soli. E io l'ho promesso davanti alle bare: il governo assume su di se la responsabilità di assistere chi è stato colpito». Intanto, con il ritrovamento in serata del corpo di un uomo da una palazzina di via XX Settembre, all'Aquila, sale a 290 il numero delle vittime finora accertate.

Quarantamila sfollati, Berlusconi: «Le mie case a disposizione». Il premier ha anche detto che gli sfollati sono quasi 39.500: 24.138 sono nelle tende; 15.350 sulla costa in 139 hotel ed in 1680 abitazioni private. Per quanto riguarda i soccorritori, sono in totale 12.131.
E il premier ha detto anche «c'è una generosa offerta di case da parte di tutti i cittadini italiani» e che «anche io farò la mia parte mettendo a disposizione alcune delle mie case». Il susseguirsi delle scosse, però, è preoccupante», ha proseguito il premier, che ha ricordato come dal 6 aprile ad oggi si sono registrate nell'area colpita dal terremoto «806 scosse, 9 delle quali di magnitudo tra 4 e 5 della scala Richter. Solo ieri le scosse sono state 186». La terra ha continuato a tremare anche oggi: alle 17.46 un'altra scossa, di magnitudo 3,3 della scala Richter, è stata registrata con epicentro nella zona compresa fra L'Aquila, Lucoli e Tornimparte.

Crollate le case costruite senza criteri antisismici. «Tutte le case che sono venute giù, anche quelle non antiche, erano costruite senza criteri antisismici», ha aggiunto il presidente del Consiglio. «Anche le case costruite negli anni `70 e '80 sono venute giù - ha aggiunto - erano fatte con cementi che non si usano più, con ferri che non si usano più, senza meccanismi di aderenza e legate alle tecnologie di allora». Per quanto riguarda la ricostruzione delle singole case, «se ci saranno i privati i tempi saranno solo di mesi - ha detto Berlusconi- La costruzione parcellizzata - ha aggiunto - dovrebbe essere un sistema veloce perché ho avuto l'idea di mettere una data di inizio e una data finale».

«Ai paesi esteri – ha detto il premier - forniremo una lista di beni culturali o di edifici pubblici da ricostruire. Ciascun Paese, in base alle proprie disponibilità, potrà adottare l'opera di ricostruzione che preferisce».

Sciacallaggio, via ai processi per direttissima. Infine, Berlusconi ha detto che nel tardo pomeriggio si sarebbe svolto presso la scuola della Guardia di Finanza de L'Aquila il processo per direttissima contro le 4 persone, due uomini e due donne, arrestate questa mattina con l'accusa di sciacallaggio. Il premier ha poi spiegato che da oggi per contrastare il fenomeno sono operativi 700 uomini delle forze armate, 100 dei quali impiegati per la logistica.

La Procura dell'Aquila: «Confermata l'apertura di un'inchiesta». L'inchiesta è aperta e ci sono i fascicoli, ma per ora nei confronti di ignoti, sui danni causati dal terremoto che ha colpito l'Abruzzo. A confermarlo è il procuratore della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini, che non ha però voluto precisare le ipotesi di reato formulate dagli inquirenti aquilani.

Tra le ipotesi più accreditate, tuttavia, c'è quella che un filone dell'inchiesta possa riguardare le modalità costruttive degli edifici che hanno subito danni a cominciare dai materiali utilizzati e dalle procedure seguite. Rossigni ha affermato di voler sapere chi ha costruito utilizzando la "sabbia del mare". Oltre ad eseguire una perizia sulle macerie, si provvederà ad acquisire la documentazione relativa agli appalti e all'esecuzione dei lavori.

Nella tarda mattinata si erano conclusi i funerali di Stato di gran parte delle 289 vittime del terremoto. La funzione era stata concelebrata dal segretario di stato Vaticano Tarcisio Bertone. Erano presenti il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente del Senato Renato Schifani e quello della Camera Gianfranco Fini. Oltre al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, numerosi ministri, numerosi esponenti di maggioranza e opposizione, oltre che i rappresentanti di tutti i comuni abruzzesi.

Preghiera islamica
Al termine della celebrazione delle esequie secondo il rito cattolico, i funerali in memoria delle vittime del terremoto che ha colpito l'Abruzzo si sono conclusi con una preghiera recitata da un Imam in memoria dei defunti di religione islamica.

  CONTINUA ...»

10 aprile 2009
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