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Voli di Stato, Palazzo Chigi giustifica la presenza di ospiti: «È senza costi aggiuntivi» |
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1 giugno 2009
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Una nota di Palazzo Chigi interviene sulla questione dei «voli di Stato» che avrebbero portato in Sardegna alcuni ospiti del premier Silvio Berlusconi: è legittimo ospitare persone sui voli di Stato, anche perché «non comporta aggravio di spesa» per le casse dello Stato. «Sulla base di quanto espressamente previsto - si afferma - è chiaro che il Presidente del Consiglio ha agito in piena legittimità, anche con riferimento alla facoltà che a persone estranee alla delegazione possa essere offerta la possibilità di un passaggio sull'aereo di Stato assegnato al suo servizio. Ovvio, tra l'altro, che l'imbarco aggiuntivo di uno o più passeggeri su un volo già programmato non comporta alcun aggravio di spesa». Sulla natura del viaggio in questione (il volo di Stato a Olbia) e sul rango degli ospiti (il cantante Mariano Apicella) la nota non si sofferma. Certo è, però, che la direttiva citata prevede «la necessità di assicurare, mediante il trasporto aereo, il supporto necessario all'espletamento delle più elevate funzioni di Stato, di Governo, la salvaguardia della vita umana ed il soccorso dei cittadini, la tutela della sicurezza e la cura di rilevanti interessi pubblici in campo nazionale ed internazionale e di dovere, a tal fine, procedere all'adeguamento delle finalità e dei criteri di effettuazione del trasporto aereo di Stato onde conseguire il più alto livello di efficienza nell'impiego delle strutture e degli aeromobili ad esso dedicati». Tornando alla nota di Palazzo Chigi che cita la Direttiva, la nota stessa sostiene che proprio «sulla base di quanto espressamente previsto, il Presidente del Consiglio ha agito in piena legittimità, anche con riferimento alla facoltà che a persone estranee alla delegazione possa essere offerta la possibilità di un passaggio sull'aereo di Stato assegnato al suo servizio. Ovvio, tra l'altro, che l'imbarco aggiuntivo di uno o più passeggeri su un volo già programmato non comporta alcun aggravio di spesa. Su questo punto - afferma ancora la nota - pur in vigenza della precedente Direttiva, per casi del tutto simili, si è già espressa la Corte dei Conti che ha disposto l'archiviazione di tutte le relative istruttorie non essendo emersi, dagli accertamenti svolti, gli elementi costitutivi della responsabilità patrimoniale e amministrativa. Altrettanto ha fatto il Magistrato inquirente che aveva in istruttoria precedenti casi analoghi, in relazione a ventilate ipotesi di reato».
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