La Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza che da il via libera al Documento di programmazione economico-finanziaria 2010-2013 e fissa i saldi della Finanziaria. La risoluzione è stata presentata dai capigruppo di Pdl e Lega, Fabrizio Cicchitto e Roberto Cota e accettata dal Governo. Com'è prassi, i documenti presentati dai gruppi di opposizione non sono stati posti in votazione. I voti a favore sono stati 254, 233 quelli contrari. Due deputati si sono astenuti.
La risoluzione è stata approvata con soli 10 voti in più della maggioranza richiesta ed appena 21 di scarto dall'opposizione. La maggioranza necessaria era di 244 sì e i voti favorevoli sono stati 254, mentre i deputati di Pdl e Lega a Montecitorio sono 344. I voti contrari al Dpef dai banchi dell'opposizione sono stati 233: solo 21 in meno di quelli a favore.
«Evidentemente le crepe politiche tra partito del Nord e partito del Sud - accusa il capogruppo vicario Udc alla Camera dei Deputati, Michele Vietti commentando il risultato - stanno minando la granitica autosufficienza del Governo. Così è chiaro perché il decreto Anticrisi non tornerà ad agosto alla Camera».
Dal Pd, la presidente dei senatori Anna Finocchiaro sottolinea: «il Dpef testimonia dell'assoluto disastro a cui questa scellerata gestione del Governo Berlusconi ha portato questo paese. Basata guardare lo stato dei conti pubblici, basta vedere il costante aumento della pressione fiscale, i saldi tutti negativi, un spesa pubblica assolutamente fuori controllo».
Il Mezzogiorno, aggiunge la Finocchiaro «è una nebulosa senza contorni distinti e per questo noi abbiamo presentato una risoluzione e un emendamento».