ILSOLE24ORE.COM > Notizie Italia ARCHIVIO

Dall'Eritrea all'Afghanistan, i nomi degli eroi

di Serena Danna

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
22 settembre 2009
L'elenco completo dei militari italiani caduti in missione

Dall'Eritrea all'Afghanistan sono 138 i morti nelle missioni di peace keeping Dal dopoguerra a oggi è elevato il contributo di sangue dei diversi corpi militari

Eritrea 1950. Pio Semproni parte da Aquaviva Picena, un comune marchigiano nella valle del Tronto, il 3 novembre del 1949, destinazione Eritrea. Lì, pochi giorni dopo, prende servizio presso il comando dei carabinieri in qualità di comandante della stazione di Agordat. Due anni prima, gli uomini dell'Arma che operavano da prigionieri di guerra sotto il controllo degli inglesi, erano stati rilasciati: da quel momento, solo volontari nella zona. Semproni conosce bene l'Eritrea. Sa che è terra di predoni: durante le battaglie di Agordat, le scorribande di dervisci provenienti dal Sudan erano quotidiane. Ha passato due anni nell'Africa orientale italiana: sa come fronteggiare le haboob, le terribili tempeste di sabbia della regione, e fa sognare i suoi cari scrivendo delle piantagioni di banane, un frutto allora difficile da trovare. Semproni ha sofferto il mal d'Africa nei dieci anni in Italia. Il maresciallo ama stare con i locali. Così quel giorno: il 21 ottobre del 1950 quando insieme a tre indigeni viene aggredito con bombe a mano e colpi di fucile da briganti della zona e, dopo un lungo combattimento, muore. Semproni è il primo caduto italiano all'estero del dopoguerra. Ad Acquaviva, la caserma dei carabinieri è intestata al suo ricordo.

Congo 1961
Mancano dodici giorni al rientro in Italia dei tredici militari che l'11 novembre del 1961 viaggiano sui C-119, i "vagoni volanti" della 46esima Aerobrigata di stanza a Pisa. I due equipaggi italiani operano in Congo da un anno e mezzo nell'ambito della missione Onu. L'obiettivo è ristabilire ordine e pace nel paese devastato dalla guerra civile seguita all'indipendenza e all'uccisione di Patrice Lumumba, primo premier della Repubblica Democratica del Congo. La missione si presenta critica da subito: dall'inizio delle operazioni sono morti già cinque commilitoni.
Quella mattina dell'11 novembre 1961 il Maggiore Amedeo Parmeggiani e i suoi ragazzi hanno una missione: rifornire la guarnigione malese dell'Onu che controlla l'aeroporto vicino Kindu ai margini della foresta equatoriale. Tutti hanno paura della foresta: le truppe lumumbiste, provenienti da Stanleyville e dirette nel Katanga alla ricerca di mercenari katanghesi da sterminare, terrorizzano indigeni e caschi blu. I tredici militari devono solo mollare cibo e conforto e ripartire, ma vengono scambiati per parà katanghesi: inseguiti e catturati saranno uccisi e fatti a pezzi. I cadaveri vengono ritrovati solo nel febbraio del '62 in una fossa comune a Tokolote, sulle rive del Lualaba. Tante città hanno voluto dedicare un monumento ai caduti dell'Eccidio di Kadù, ricordare il soldato che «interveniva in difesa dei suoi uomini protestando la nazionalità italiana e la neutralità delle parti».

Libano 1982-1984
Filippo Montesi ha diciannove anni quando, in servizio di pattugliamento notturno a Beirut, viene attaccato «con raffiche di mitra e lancio di bombe». È nato a San Costanzo, in provincia di Perugia, l'11 maggio del 1963. Arriva in Libano per la missione in un giorno d'autunno. La forza multinazionale di pace richiesta dal governo in seguito alla strage nei campi profughi di Sabra e Shatila - dove per mano di milizie cristiane libanesi hanno perso la vita un numero mai precisato di rifugiati arabi - ha appena iniziato a operare. Un teatro di guerra e disperazione descritto bene dalla scrittrice Oriana Fallaci in Inshallah: «È troppo facile dar la colpa alla guerra, rifugiarsi dietro l'entità astratta che chiamiamo guerra e a cui ci riferiamo come a una specie di peccato originale, di maledizione divina. Il discorso da affrontare non è sulla guerra. È sugli uomini che fanno la guerra, sui soldati, sul mestiere più antico più inalterabile più intramontabile che esista dacché esiste la vita».
Filippo ama il suo lavoro e lo considera una missione. Mentre pattuglia le strade della capitale viene colpito il 15 marzo 1983: «Ferito gravemente in più parti, dando prova di abnegazione, incitava i commilitoni a reagire, invitandoli a non curarsi di lui». Muore una settimana dopo in ospedale.

Afghanistan 1992-2009
La Repubblica Islamica viene proclamata il 17 aprile del 1992. L'anno successivo all'instaurazione del regime dei talebani comincia la missione "Unsma" per favorire il dialogo con l'Alleanza del Nord. Il colonnello Carmine Calò il 21 agosto 1998 sta viaggiando insieme a un collega francese a bordo di un'automobile dell'Onu. Viene raggiunto da colpi di arma da fuoco e muore il giorno dopo in ospedale. «Gravemente ferito, riusciva comunque a mantenere il controllo del veicolo di cui era alla guida ed ad arrestarlo, evitando gravissimi possibili danni al collega trasportato». In seguito alla decisione americana di invadere il paese, i militari italiani tornano in Afghanistan nel 2001 con la missione Isaf (International Security Assistance Force), che dall'agosto del 2003 diventa a guida Nato. Il primo caduto sul nuovo fronte è il caporale maggiore Giovanni Bruno che muore il 3 ottobre del 2004 . Da allora la ruota della morte accelera. Alessandro Croppo, viso da bambino e sorriso dolce, che se ne va a 23 anni colto da un malore. I sei paracadutisti della Brigata Folgore scomparsi nell'attentato del 17 settembre a Kabul, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Gian Domenico Pistonami, Roberto Valente, Antonio Fortunato e Massimiliano Randino sono tutti di età compresa tra i 26 e i 37 anni.

  CONTINUA ...»

22 settembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio


L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
08 Maggio 2010
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Prendeva la pensione della madre morta. Arrestato
L'Indagine del Cnr nei mari italiani
IL PUNTO / Il dopo Scajola e gli interrogativi sul governo
Addio a Giulietta Simionato
VIDEO / Le dimissioni di Scajola (da C6.tv)
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-