È ancora tensione tra il presidente della Camera Gianfranco Fini e il direttore del Giornale Vittorio Feltri. Quest'ultimo, dopo il duro editoriale contro «il compagno Fini» dei giorni scorsi torna all'attacco con un fondo dal titolo «Il presidente Fini e la strategia del suicidio lento». Un articolo, sul quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi, che non è proprio andato giù al presidente della Camera che ora sta valutando, tramite l'avvocato Giulia Buongiorno, possibili azioni legali.
Il presidente della Camera - si legge nell'articolo di Feltri - «ha l'esigenza immediata di trovare una ricollocazione: o di qua o di là. Non gli è permesso di tenere un piede nella maggioranza e uno nell'opposizione. Deve risolversi subito». «E si ricordi che bocciato un lodo Alfano (la legge che congela i processi per le più alte cariche dello Stato ndr.) se ne approva un altro, modificato, e lo si manda immediatamente in vigore. Ricordi anche che delegare i magistrati a far giustizia politica è un rischio. Specialmente se le inchieste giudiziarie si basano su teoremi» «Perchè - aggiunge Feltri - oggi tocca al premier, domani potrebbe toccare al presidente della Camera. È sufficiente, per dire, ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza Nazionale per montare uno scandalo. Meglio non svegliare il can che dorme».
Ed è proprio il riferimento a un presunto «dossier a luci rosse» ad aver mandato su tutte le furie Fini. «Inserire in un articolo che si riferisce a vicende politiche e al presidente Gianfranco Fini una allusione generica ad un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse che riguarderebbero personaggi di Alleanza Nazionale, è un fatto gravissimo che lede la reputazione del presidente della Camera dei deputati. Valuteremo quali iniziative assumere in sede giudiziaria» ha dichiarato in una nota Giulia Bongiorno, deputato Pdl e presidente della commisione Giustizia di Montecitorio.