Se Venezia sta morendo, allora è meglio riderci sopra. Ma facendo anche una riflessione su quanto sta accadendo.
Con questo spirito "Venessia.com" ha organizzato per questa mattina il "Funerale di Venezia", con tanto di corteo acqueo che accompagnerà una bara fucsia, che rappresenta la città, dalla stazione lungo il Canal Grande fino a Ca' Farsetti, sede del Municipio lagunare.
Quello che ha fatto scattare la macchina organizzativa del "Funerale" è stato il fatto che la città è scesa, alla fine di ottobre, al di sotto del muro simbolico dei 60mila residenti, soglia minima che permette ad un centro abitato di definirsi città. Venezia insomma è diventata poco più che un paese.
La meta preferita di 20 milioni di turisti all'anno si spopola dei propri abitanti con una rapidità impressionante. E quei pochi residenti che sono rimasti in centro storico come in una riserva indiana, si sentono sopraffatti, tanto che i social network in città si sono moltiplicati come una forma di resistenza via internet. "Venessia.com" è proprio uno di questi, e la provocatoria idea di un "Funerale per Venezia" ha avuto subito molto seguito e la notizia sta facendo il giro del mondo.
All'arrivo della bara di fronte al Comune di Venezia verranno pronunciate orazioni funebri e verranno letti i telegrammi di cordoglio per la "morte di Venezia" che in questi giorni sono arrivati via internet da scrittori, studiosi, personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura ma anche semplici cittadini.
Quindi ci sarà la parte propositiva della giornata, con la raccolta di firme "aspiranti veneziani" ossia persone che vorrebbero vivere a Venezia ma che non ci riescono perché le case non ci sono o sono troppo care, perché il costo della vita è troppo sostenuto rispetto alla terraferma, o perché i servizi non sono sufficienti (asili nido, scuole, etc.)
Il test della 'venezianità'
Ad affiancarsi alla manifestazione anche un "test di massa" per cercare i veneziani doc. Ricercatori del Worcester Polytechnic Institute del Massachusetts eseguiranno prelievi del Dna su tutti i coloro che vorranno sottoporsi alla ricerca della National Geographic Society sulle origini dei "serenissimi". Attraverso il prelievo di campioni di saliva, i ricercatori si prefiggono di confermare o smentire diverse teorie sulle origini dei veneti, sulla loro diffusione nel continente europeo e soprattutto sul loro insediamento nella laguna di Venezia.
Intanto un risultato gli ideatori del "Funerale di Venezia" lo hanno già ottenuto. Giusto ieri l'assessore comunale alla residenza Mara Rumiz ha indetto una conferenza stampa sui temi della residenzialità e dello spopolamento della città storica, illustrando i progetti del Comune per bloccare l'emorragia di residenti. Qualcosa insomma si è già mosso.
E per non smentire il detto che vuole che "tutti i salmi finiscano in Gloria", anche il "Funerale di Venezia" si concluderà con spritz e "cicchetti" (spuntini) veneziani per tutti i presenti.
