La lista della spesa che gli altri ministri stanno per sottoporre a Giulio Tremonti si arricchisce di una voce in più: le «risorse per la giustizia» invocate ieri dal guardasigilli Angelino Alfano per «rendere i tempi del procedimento penale compatibili con le esigenze dei cittadini» e introdurre «regole di efficienza, anche aziendale, che siano supportate economicamente». Una richiesta non accompagnata però da alcun numero. A differenza di quella avanzata dalla responsabile dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo: 2,7 miliardi di cui 1,2 per la difesa del suolo (già contenuti in un emendamento alla finanziaria) e 1,5 per bonifiche, Kyoto e sviluppo sostenibile.
Se al conto si aggiungono i desiderata degli altri dicasteri si vede schizzare il totale a oltre 17 miliardi di euro. In testa si colloca lo Sviluppo economico con circa 5,2 miliardi. Nel conto rientrano anche gli 800 milioni per la banda larga stanziati e successivamente congelati dal governo. Subito dopo il Welfare con 4,1 miliardi, un stima che comprende l'intero "pacchetto lavoro" più gli stanziamenti del Patto Salute e i nuovi fondi per gli anziani che abbisognano di assistenza continua. Il ministro Brunetta, tra i più insistenti nell'incalzare Tremonti, per l'anno prossimo chiede in realtà ben poco in più per il suo dicastero: pochi milioni per avviare la Commissione di valutazione della Pa.