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La Gdf sequestra 6,5 milioni di cosmetici cinesi tossici

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21 dicembre 2009

Sequestrati più di 6,5 milioni di cosmetici cinesi per un valore di mercato di 40 milioni di euro: contenevano sostanze nocive e metalli pesanti in concentrazioni superiori anche di 2mila volte rispetto a quelle consentite. Sottoposte a sequestro preventivo anche le due aziende importatrici. È il risultato dell'operazione "Natale senza trucco" della Guardia di finanza. I finanzieri della Tenenza di Venezia si sono insospettiti di fronte a una confezione composta da un phard, un ombretto e un lucidalabbra (marca Riveel), esposti in una vetrina di un negozio veneziano al prezzo di 6 euro.

Allarmanti gli esiti delle prime analisi chimiche, che hanno rivelato nichel, cromo, piombo e cobalto in concentrazioni tali da portare le Fiamme Gialle a richiedere un parere direttamente all'Istituto superiore di sanità. L'Istituto, confermando la pericolosità dei prodotti, ha sottolineato che è la prima volta che si evidenza di una concentrazione tanto elevata di metalli pesanti in prodotti di bellezza (nel phard, ad esempio, era risultata una concentrazione di piombo pari a 1632 mg/kg a fronte di quella consentita pari a 20 mg/kg).

È così scattato il sequestro dei primi cosmetici nei confronti del commerciante veneziano, dal quale è stato possibile risalire ai fornitori, due imprese, la "D.i.Riveel Srl" e la "Baist Trading Srl", con sede nella "China Town" di Milano, risultate le dirette importatrici dei prodotti. Sono stati sequestrati oltre 6,4 milioni prodotti cosmetici nocivi, cui si sono aggiunte 100mila confezioni sequestrate a seguito di 70 perquisizioni effettuate in tutta Italia dalle Fiamme Gialle in esercizi di vendita diretta.

I prodotti sequestrati hanno in molti casi evidenziato una presenza percentuale di metalli pesanti superiore di oltre 2mila volte rispetto alla soglia di tollerabilità consentita. «Simili concentrazioni – spiega la Guardia di Finanza - sono note per essere associate a effetti cancerogeni e sensibilizzanti quali la dermatite allergica da contatto: non dimentichiamo la bimba di Salemi che nel dicembre 2007 ha patito uno shock anafilattico causato proprio dall'uso di prodotti "Riveel"».

I cosmetici riportavano una etichettatura formalmente perfetta, predisposta con l'ausilio di un perito tecnico italiano di Genova, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti: l'uomo si occupava anche della certificazione di qualità e di tutta la documentazione relativa all'importazione dei prodotti.

Quattro soggetti di etnia cinese sono stati denunciati all'Autorità giudiziaria, due residenti a Milano e due a Venezia. È stato anche disposto il sequestro preventivo, delle due aziende importatrici, di due unità commerciali a Milano, di un capannone di 800 mq. a Paderno Dugnano, completo delle attrezzature produttive e d'ufficio, di un autocarro e del marchio "Riveel", i cui prodotti sono così stati sottratti alla commercializzazione. (N.Co.)

21 dicembre 2009
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