ILSOLE24ORE.COM > Notizie Italia ARCHIVIO

Banda larga e digital divide.
Quale futuro in Italia?

di Claudio Tucci

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
23 febbraio 2010

Iva agevolata per le connessioni in rete e una Tremonti-ter per rendere più appetibile alle aziende il mercato di internet. Attenzione anche alla sicurezza telematica e, soprattutto, a ridurre il digital divide ancora esistente nel Paese: oggi 8 italiani su 10 sono senza banda larga e circa 30 milioni non utilizzano internet. Quale futuro attende quindi la rete? Lo abbiamo chiesto a Mario Valducci (Pdl), presidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni, e a Sandro Gozi (Pd), membro della commissione Politiche europee, a margine di un convegno alla Camera su accesso universale e reti intelligenti, organizzato in partnership con Baia (Business Association Italy America).


Sandro Gozzi - Imagoeconomica
Sandro Gozi (Pd)
SCHEDA
Mario Valducci - Imagoeconomica
Mario Valducci (Pdl)
SCHEDA



Telefonica si sta facendo sotto, attraverso Telecom. Quanto è importante che la rete fissa rimanga di proprietà italiana?
Non ripetiamo una seconda Alitalia. Il futuro di internet non può rimanere legato alle scelte, che si faranno, sui futuri assetti proprietari della rete. Italiani o spagnoli, quello che conta sono i risultati e le singole modalità con cui vengono realizzati.È fondamentale. La mia proposta è creare una società ad hoc, pubblica, partecipata anche dagli enti locali, chiamata a operare in un mercato competitivo. Esattamente come fa Terna nel settore dell'energia elettrica.

Il Cipe sta per sbloccare 1,4 miliardi per la banda larga. Come andrebbero utilizzati questi soldi?
Per le zone più remote e per risolvere il problema del digital divide, come del resto è previsto dalla legge. Ben vengano poi altre soluzioni, come incentivi fiscali e agevolazioni varie per attrarre gli investimenti, soprattutto privati. A patto però che le norme siano semplici e chiare e i controlli certi.Per attrarre investimenti. Serve una cabina di regia per gestire e collegare le tante reti locali. Come maggioranza stiamo ragionando per introdurre un'Iva agevolata sulle connessioni e sconti fiscali (nelle forma del credito d'imposta) sugli investimenti da parte delle imprese che operano nel settore.

Internet e contenuti è un altro problema della rete: si risolve chiudendo i siti più violenti o rettificando entro 48 le notizie, come previsto dal ddl sulle intercettazioni?
Sono contrario a controlli e risposte repressive generalizzate e generiche. Le leggi ci sono e vanno applicate. Bisogna combattere l'anonimato e anche internet deve avere una sorta di "protocollo" che tutti sono tenuti a rispettare.Oggi i motori di ricerca sono i maggiori editori del mondo. È chiaro che un controllo su cosa si pubblica sia necessario e i reati vanno sempre perseguiti e puniti. Penso che oltre alle norme, serve uno sforzo di tutti. Ma non si può far passare per informazione qualcosa che non lo è.

23 febbraio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio


L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
08 Maggio 2010
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Prendeva la pensione della madre morta. Arrestato
L'Indagine del Cnr nei mari italiani
IL PUNTO / Il dopo Scajola e gli interrogativi sul governo
Addio a Giulietta Simionato
VIDEO / Le dimissioni di Scajola (da C6.tv)
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-