Il ministro della Giustizia replica al Csm: d'ora in poi «non accetterò più i pareri sulle iniziative legislative del governo che io non richieda specificamente
Sulla vicenda dell'inchiesta di Trani il Csm ha commesso «uno scivolone clamoroso che è sotto gli occhi di tutti» , «non voglio neanche immaginare cosa sarebbe questo Csm
senza la presidenza di Napolitano». Si è espresso così il ministro della Giustizia Angelino Alfano commentando con i giornalisti, a margine della conferenza stampa sulla digitalizzazione informatica del tribunale di Roma, le parole del capo dello Stato Giorgio Napolitano sull'invio degli ispettori a Trani e sulla posizione assunta dal Consiglio superiore della magistratura.
«Il presidente della Repubblica - ha detto il Guardasigilli - si è ancora una volta confermato il più alto presidio di equilibrio e buon senso nella realtà delicata che stiamo vivendo». Per Alfano il Csm «si è fatto governare da alcuni capicorrente in campagna elettorale aprendo un aperto conflitto con il buon senso e a tratti con il senso del ridicolo».
D'ora in poi, ha detto il ministro, «non accetterò più da parte del Csm i pareri sulle iniziative legislative del governo che io non richieda specificamente». E ha annunciato che qualora tali
pareri dovessero essere emessi è sua intenzione »rimandare indietro il postino a restituirli a palazzo dei Marescialli».
Le contestazioni dei dipendenti del Tribunale ad Alfano e Brunetta
I ministri della Giustizia, Angelino Alfano, e della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, sono stati pesantemente contestati oggi da alcune centinaia di dipendenti del tribunale di Roma in occasione del convegno «L'innovazione digitale nel processo penale», al quale hanno preso parte i due esponenti di governo. Cartelloni esposti («lavoratori in lotta contro lo sfascio della giustizia»), e slogan («Vergogna», «Brunetta vai a lavorare», «i fannulloni d'Italia siete voi» e «chi non salta Alfano è»). i manifestanti hanno invano sollecitato un incontro con Alfano
per rivendicare le conseguenze dei tagli alla Giustizia e la necessità della riqualificazione professionale dei lavoratori.
Digitalizzazione a regime entro l'anno
Parlando del progetto di digitalizzazione, Brunetta ha spiegato che sarà a regime in tutto il tribunale di Roma "entro l'anno". Abbiamo firmato, ha spiegato il ministro, "un protocollo nel novembre del 2008 e tutte le tappe sono state osservate. Noi faremo sia le riforme per la messa in efficienza della macchina giudiziaria, sia quelle per rendere efficiente l'organizzazione e l'amministrazione".