Parte da Milano e l'avventura dell'ultima nata nel settore del credito. Si chiama Extra Banca, istituto di credito dedicato, anche se non in via esclusiva, ai cittadini stranieri presenti in Italia (i residenti sono attualmente 4,3 milioni), protagonisti principali della crescita demografica e dello svecchiamento del Paese. Perfino il presidente Giorgio Napolitano ha mandato il suo augurio visto che questa banca tra le altre cose può contribuire ad un processo di integrazione.

Banca indipendente (nell'azionariato ci sono tra gli azionisti Assicurazioni Generali , Fondazione Cariplo e soprattutto oltre 30 imprenditori) vuole essere multietnica per antonomasia (tra chi ci lavora sono rappresentate 10 etnie, si parlano più di 11 lingue e il vicepresidente è il camerunese Otto Bitjoka che affianca il presidente Andrea Orlandini e il direttore generale Paolo Caroli) e fa perno su un modello unico non solo a livello italiano ma anche in Europa.

In Italia esistevano già istituti come Banca Prossima (Gruppo Intesa), unica in Europa dedicata esclusivamente alle organizzazioni no profit e Banca Etica, ispirata nella raccolta e gestione del denaro second principi di finanza etica. Tra le grandi banche commerciali Intesa SanPaolo e Mps sono leader nel seguire il target degli immigrati. Ma nessuna era fino ad oggi punto di riferimento.


Extra Banca, invece, con i suoi prodotti e servizi cercherà di intercettare e soddisfare a 360 gradi le esigenze e i bisogni di questo particolare target di risparmiatori, destinato a crescere non solo numericamente (6,5 milioni i residenti stimati nel 2012) ma soprattutto con alte potenzialità proprio per i servizi bancari e finanziari.
Oggi ammonta a circa 51 miliardi l'attività bancaria (raccolta e impieghi) attribuibile a cittadini extracomunitari con ricavi (2,5miliardi) simili a quelli generati dalla clientela mass market italiana.

E in futuro le prospettive sono molto interessanti. Si stima, infatti, pari al 24% il tasso medio di crescita per i ricavi generati dagli stranieri, al 26% per gli impieghi, al 21% per la raccolta e al 24% per numero di imprese avviate.
Ma puntanto sulla convienza dei prodotti offerti e su semplicità e trasparenza dei servizi, Extra Banca spera di attrarre anche chi straniero non è.

Già dalla prima fase di attività la nuova banca opererà nelle principali aree di attività del credito: finanziamento alle piccole imprese (ditte individuali e aziende con fatturato superiore ai 2,5 milioni di euro), credito al consumo (incluse anche carte di debito e credito), mutui casa, rimessa di denaro verso i paesi di orgine, gestione del risparmio, polizze vita e danni.
Sul fronte del raccolta l'offerta passerà da ExtraZero, conto corrente senza canone e da Extrarisparmio, libretto di risparmio che offre come minimo il 3% sui depositi.
Per quanto riguarda i prestiti alle imprese il tasso fisso per prestiti a 3/5 anni sarà del 9,75% contro un 12,5% in media offerta sul mercato.

Per i trasferimenti di denaro, rispetto a competitor del calibro di Western Union il bonifico costerà al massimo 6 euro, indipendentemente dall'importo trasferito, e con controllo accurato sia del mittente sia del destinatario. Inoltre, è possibile disporre di una carta Bridge che viene caricata dall'Italia a favore di un beneficiario residente all'estero. Si sta lavorando per creare degli accordi con società di cittadini extracomunitari già molto forti tra le comunità, secondo criteri di massima trasperenza e regolarità.

Extra Banca intende sviluppare anche il micro credito (finanziamenti volti a far nascere nuovi micro imprenditori) per raggiungere una leadership in un business ancora poco presente in Italia.
Extra Banca, grazie a una struttura molto snella (per ora solo 20 dipendenti) e al forte utilizzo di outsourcing e di partership per le attività non strategiche, punta a raggiungere il break even in soli tre anni.

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