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Il piano casa nei sogni dei futuri governatori

di Giorgio Santilli

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25 marzo 2010
Il piano casa nei sogni dei futuri governatori

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LOMBARDIA
Filippo Penati
Candidato centro-sinistra
Il Piano del governo per la realizzazione di 50mila alloggi destinati alle fasce più deboli della popolazione può essere un passo nella giusta direzione solo a condizione che si proceda in tempi rapidi alla riforma del mercato privato delle locazioni. L'housing sociale senza nuove regole per le locazioni non basta. Decisiva è, inoltre, la mia proposta di cambiare la tassazione con l'introduzione della cedolare secca del 20% sui proventi degli affitti. Il superamento della Dia mi lascia perplesso per il venir meno del ruolo dei Comuni nell'opera di contrasto dell'abusivismo.

Roberto Formigoni
Candidato centro-destra
La Regione Lombardia ha già introdotto elementi di semplificazione per accelerare le procedure previste dalla normativa nazionale. In particolare con la legge regionale 12 del 2005 ha esteso alla quasi totalità degli interventi edilizi la facoltà di utilizzare la dichiarazione di inizio attività (Dia) - in sostituzione del permesso di costruire - con formazione del silenzio assenso in caso di mancata risposta entro 30 giorni da parte del Comune. Proprio a partire da questi passi concreti compiuti in Lombardia porteremo a livello nazionale la nostra positiva esperienza. Rispetto alla disciplina approvata dal Governo, raccoglieremo tutti gli elementi di ulteriore semplificazione nel rispetto delle garanzie di qualità e sicurezza degli interventi. Fedeli allo stile di Regione Lombardia, eventuali modifiche alla normativa regionale saranno effettuate con il dialogo e il confronto tra tutti i soggetti coinvolti, enti locali e operatori del sistema edilizio.

EMILIA ROMAGNA
Vasco Errani
Candidato centro-sinistra
C'è da fare innanzitutto una considerazione sul metodo. Le disposizioni a favore della semplificazione contenute nel decreto non sono state per nulla condivise con le Regioni. E arrivano con oltre undici mesi di ritardo rispetto all'accordo tra governo e regioni del 1° aprile 2009. Inoltre non vorremmo che ci fosse un rischio di sovrapposizione normativa nella traduzione nella realtà di questi principi e che si perda l'obiettivo centrale della sicurezza. Dal canto suo la Regione ha già avviato, con la legge regionale 6 del 2009, un proprio articolato percorso di semplificazione in materia urbanistica puntando inoltre a edifici ambientalmente compatibili, ad alto risparmio energetico e sicuri sismicamente. Insomma: non siamo contrari a priori, ma occorre valutare bene le ricadute del testo del decreto.

Anna Maria Bernini
Candidata centro-destra
Queste norme vanno recepite, ma bisogna anche riaprire una discussione a più ampio raggio sulle norme urbanistiche. Basta con la pianificazione millimetrica da parte delle amminstrazioni: lo Stato deve essere un buon regolatore, non un pianificatore ansioso e ansiogeno.

LAZIO
Emma Bonino
Candidata centro-sinistra
Ridurre il peso della burocrazia non deve andare a scapito della sicurezza. E dunque una liberalizzazione senza regole così come la propone Berlusconi mi pare che rechi in sé alcuni pericoli. Occorre in questi casi essere equilibrati. Ognuno a casa sua fa quello che gli pare mi sembra uno slogan di facile presa che contribuisce alla cultura dell'irresponsabilità. A Roma negli anni scorsi i proprietari di una tipografia, per ampliare gli spazi, hanno eliminato anche travi portanti e il palazzo è crollato facendo molte vittime. Dunque ci vuole prudenza. Piuttosto credo sia necessario semplificare le norme, dare certezze nei tempi di risposta delle amministrazioni competenti, ottenendo il via libera ai lavori però anche in base al parere di un tecnico. Pratiche più snelle ma non a scapito della sicurezza.

Renata Polverini
Candidata centro-destra
È assolutamente condivisibile la linea del Governo di ampliare il campo di applicazione dell'attività di edilizia libera nella direzione di una maggiore semplificazione delle procedure. Peraltro la Regione Lazio non ha allo stato attuale una normativa regionale specifica che indichi in modo più restrittivo quanto contenuto nel decreto. Per questo riteniamo opportuno che venga meglio disciplinata la modalità di esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria. L'inizio dei lavori dovrebbe essere subordinato a una previa comunicazione nella quale il proprietario, con il tecnico di fiducia, descriva e asseveri le opere da eseguire e che le stesse non interessino le parti strutturali dell'edificio. È poi opportuno che il proprietario depositi, successivamente all'esecuzione dei lavori, la variazione catastale ove dovesse essere intervenuta una diversa distribuzione planimetrica.

  CONTINUA ...»

25 marzo 2010
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