Sarà resa nota entro questa sera la decisione della Corte di Appello di Roma sul ricorso presentato contro l'esclusione della lista circoscrizionale provinciale di Roma del Pdl. A fine mattinata, nel corso di una conferenza stampa, era stata erroneamente diffusa la notizia dell'esclusione della lista.
Successivamente è stato precisato che il comunicato della Corte di Appello si riferiva all'esclusione, decisa ieri, della lista regionale per il Lazio Presidente Renata Polverini (il cosiddetto listino a cui è collegata l'intera coalizione). Anche contro tale esclusione, è stato presentato ricorso questa mattina e bisognerà attendere al massimo 48 ore. Poco dopo le ore 15, infine, la capolista a Roma della Lista Civica Mariella Zezza ha confermato: «La Lista civica provinciale Polverini Presidente è stata ammessa senza riserva nelle cinque province del Lazio, dunque anche a Roma». In un primo tempo si era parlato di esclusione per un problema connesso al simbolo, ma almeno questo allarme (in realtà il più importante riguarda il listino Polverini) è rientrato.
Questa mattina Polverini e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, erano stati a colloquio con il presidente della Camera Gianfranco Fini, che martedì ha fatto capire che questo Pdl, così com'è, non gli piace, e poi con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta.
Quanto alla mancata accettazione del listino della Polverini, a cui è collegata l'intera coalizione, è dovuta all'assenza della firma di uno solo dei rappresentanti di lista, di cui l'ufficio elettorale si sarebbe accorto solo dopo l'accoglimento. Un problema di semplice soluzione, secondo il Pdl romano. La Polverini, del resto, ha continuato a proclamarsi ottimista e determinata, sin da martedì sera. «Nessun passo indietro - aveva annunciato la candidata del centro-destra - continueremo la nostra corsa, nulla ci potrà fermare. Se servirà faremo campagna e saremo in piazza sino al voto. Abbiamo avuto tanti problemi che risolveremo tutti. La questione del listino è davvero solo burocratica e domani, ne sono certa, avremo la convalida». Nel pomeriggio di ieri la Polverini aveva avuto un breve incontro con il premier Silvio Berlusconi. Devi andare avanti, ha incitato in sostanza il leader del Pdl, devi essere ottimista, tutto si risolverà, perché sarebbe inverosimile che un eccesso di burocrazia impedisse ad una squadra di scendere in campo.
Berlusconi non ha nascosto amarezza e delusione per la gestione della vicenda da parte dei suoi, costellata da «errori e sciatterie». Ma non ha nascosto neppure di avere dubbi sulle reali ragioni che hanno portato all'esclusione delle liste Pdl in due regioni di punta, come il Lazio e la Lombardia. Tuttavia ora si confida nei ricorsi, evitando di prendere in considerazione strade alternative in caso di bocciatura del Tar. Il premier si è speso per rincuorare l'ex leader dell'Ugl, chiedendole di impegnarsi in campagna elettorale. «Tu vai avanti, verrò anche io a darti una mano», ha garantito il Cavaliere.
La polemica sulle dichiarazioni del ministro La Russa
«Mi viene da ridere nel leggere alcune dichiarazioni finto allarmistiche di chi vorrebbe che uno dei coordinatori del Pdl si rassegnasse alla ipotesi di una ingiusta esclusione delle liste a Roma e Milano...». Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, replica così alle proteste dell'opposizione per le parole usate sul caso della lista Pdl respinta nel Lazio. Il coordinatore del Pdl ha sostenuto che il partito non resterà con le mani in mano ed è pronto a tutto.
«Evidentemente - dice - chi protesta è gente che ha visto troppi spot tv e si è innamorato di quello che dice, 'mi piace vincere facile...'. Ebbene - continua La Russa - questa gente non ce l'ha fatta con le scorciatoie giudiziarie e gossippare e altro e quindi non gli resta che vincere correndo da soli... Ribadisco pertanto da coordinatore del Pdl che non lasceremo niente di intentato ove i ricorsi non venissero accolti come io invece mi auguro. Sto parlando - chiarisce La Russa - di ulteriori ricorsi in qualunque sede amministrativa o giudiziaria. Ogni ulteriore azione avviata nei limiti della legalità, e ho sempre pensato che fosse superfluo precisarlo, verrà presa in considerazione. Nessuno si illuda che possa esserci rassegnazione».
Il verdetto sulla lista Formigoni
Potrebbe intanto slittare la decisione dell'ufficio centrale della Corte di Appello di Milano sull'istanza di riesame avanzata dal Pdl alla decisione di escludere la lista "Per la Lombardia", guidata dal governatore Roberto Formigoni, dalle prossime elezioni regionali. Il verdetto è atteso in giornata, ma c'è tempo fino alle 14 di giovedì, quando scade il termine delle 48 ore. I giudici starebbero esaminando tutte le firme depositate a supporto della lista e non avrebbero ancora iniziato a valutare l'istanza di riesame, anche perché i radicali, dal cui ricorso è nata la decisione di escludere la lista Formigoni, non avrebbero ancora ricevuto la notifica dell'istanza del Pdl, depositata in tribunale poco prima delle 13. C'era anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in qualità di coordinatore nazionale del Pdl, in tribunale a Milano per depositare il ricorso contro la decisione della Corte d'appello. La Russa è arrivato in tribunale insieme al presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, coordinatore regionale lombardo del Pdl, e a Massimo Corsaro, vice coordinatore regionale.
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