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Cronaca

La sicurezza energetica del G8 punta sul nucleare

dal nostro inviato Gerardo Pelosi

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3 luglio 2008

TOKYO - Porta la firma italiana il paragrafo del comunicato finale del prossimo G8 sul nucleare nel capitolo dedicato alla sicurezza energetica. Come Paese che deve tenere conto di un referendum contro l'opzione nucleare l'Italia, nel passato, si era sempre pronunciata con grande prudenza sulla materia nei vertici dei Paesi più industrializzati schierandosi spesso insieme alla Germania e al Canada. Il cambio di passo lo ha imposto, qualche settimana fa, il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola nel corso del G8 dei ministri dell'Energia riunitosi ad Aomori.

A dispetto di un interesse dimostrato nei confronti delle tecnologie eoliche giapponesi, Scajola che punta a realizzare nuove centrali nucleari in Italia avrebbe convinto i colleghi degli altri Paesi più industrializzati ad adottare un testo da trasporre nel comunicato del vertice dell'Hokkaido che recita testualmente: «Un numero crescente di Paesi hanno espresso interesse per i programmi nucleari quali strumento per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della sicurezza energetica. Questi Paesi considerano il nucleare uno strumento essenziale per ridurre la dipendenza dai carburanti fossili e di conseguenza ridurre le emissioni di gas a effetto serra». Il testo affronta anche il problema della sicurezza degli impianti nucleari e il coordinamento con l'agenzia internazionale per il controllo dell'energia atomica Aiea per assicurare l'uso pacifico degli impianti.
La posizione italiana è stata sostenuta dalla presidenza giapponese e dalla delegazione britannica mentre il Canada sta riconsiderando le sue posizioni molto caute sulla materia e la Germania pur restando fedele all'obiettivo della Grosse Koalitione di uscita dal nucleare nel 2021 registra alcune prese di posizione della Cdu per una conferma degli impegni.

Sta di fatto che al vertice di Toyako (nell'isola giapponese di Hokkaido), che si apre lunedì 7 luglio gli otto maggiori leader del mondo concorderanno, tra le altre cose, una posizione comune per una nuova iniziativa volta a espandere l'uso civile del nucleare, anche se compatibile con i principi della non proliferazione e della sicurezza degli impianti. Gli otto leader si impegneranno su uno sviluppo sostenibile del nucleare chiedendo che anche le economie emergenti come Cina e India (che già si affidano ampiamente a questo tipo di approvvigionamento) si associno all'iniziativa per creare una base comune internazionale di trasparenza e fiducia sull'utilizzo del nucleare a scopi civili.

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