Una mancanza di rispetto del Vaticano allo Stato spagnolo, che rischia di mettere «in questione» gli accordi bilaterali: così il segretario per le Libertà pubbliche del Partito socialista spagnolo (Psoe), Alvaro Cuesta, ha reagito oggi alle dichiarazioni fatte ieri dal prefetto della Congregazione vaticana per la causa dei santi, monsignor Angelo Amato, che aveva criticato l'Educazione civica introdotta dal governo di José Luis Zapatero.
In un comunicato diffuso a Madrid, Cuesta ha affermato che le dichiarazioni dell'alto prelato mostrano una «mancanza di rispetto» del Vaticano verso lo Stato spagnolo, che ledono l'articolo 16 della Costituzione spagnola, secondo cui in Spagna nessuna confessione religiosa ha carattere statale.
«Sembra che Amato voglia convertire lo Stato spagnolo in un gendarme e guardiano della fede al servizio di una confessione religiosa», afferma il responsabile del Psoe, secondo cui queste "ingerenze" del Vaticano mettono "in questione" gli accordi fra lo Stato spagnolo e la Santa Sede. Il loro modello di relazione, secondo Cuesta, «esige lo stesso rispetto per la Spagna che il Vaticano ha per altri Stati occidentali».
Secondo il responsabile Psoe infine, «l'intransigenza e il dogmatismo» di alcuni settori del Vaticano come della Conferenza episcopale spagnola non favoriscono un clima inclusivo, tollerante e di convivenza, che è ciò che vuole l'immensa maggioranza del popolo spagnolo.