ILSOLE24ORE.COM > Notizie Mondo ARCHIVIO

Bolivia, sì alla nuova costituzione «indigenista»

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
26 gennaio 2008
Bolivia: si vota la nuova costituzione

Il popolo boliviano, chiamato ieri alle urne per un referendum confermativo, ha detto "sì" alla nuova costituzione di stampo "indigenista" voluta dal presidente Evo Morales. Ma la consultazione popolare ha reso evidente, ancora una volta, che il Paese andino è sempre più spaccato in due. Secondo le ultime proiezioni infatti il "sì" avrebbe ottenuto circa il 60 per cento dei voti, ma nelle quattro province - Santa Cruz, Tarija, Beni e Pando - in cui è più forte l'opposizione autonomista al governo Morales il testo costituzionale sarebbe stato respinto con percentuali analoghe. A condividere il "cambiamento" voluto da Morales è solamente una parte del paese. Un aspetto che non può essere messo in secondo piano, tanto che lo stesso vice presidente Alvaro Garcia Liniera, nel corso della giornata elettorale, aveva evidenziato come, per essere considerata "completamente legittima", la nuova magna carta avesse bisogno di ottenere l'approvazione di "tutti i dipartimenti". Un atteggiamento di prudenza presto dimenticato dal governo, tanto che Morales, nella serata di ieri, dal balcone del Palacio Quemado di La Paz - la sede della presidenza - ha promesso di applicare la costituzione in tutti i suoi aspetti, confermando la volontà di ovviare a un eventuale ostruzionismo del parlamento alla sua applicazione con la forza dei decreti presidenziali.

Il testo. Il nuovo testo costituzionale, che aveva subito numerosissime modifiche dopo l'approvazione dell'assemblea costituente, alla fine del 2007, nel corso del lungo braccio di ferro con l'opposizione autonomista, cambia volto all'impianto istituzionale del paese. L'impronta fondamentale è quella "indigenista": non solo viene riconosciuta l'autonomia dei popoli originari, ma ne garantisce una presenza in molti casi maggioritaria a tutti i livelli. Secondo la nuova magna carta del paese andino, infatti, la Bolivia è uno stato unitario ma plurinazionale, che si fonda sul "pluralismo politico, economico, giuridico, culturale e linguistico". Grande valore viene dato anche al riconoscimento del diritto fondamentale, ai servizi primari, alla laicità dello stato, che pur riconosce e rispetta la libertà religiosa, e all'elezione diretta dei componenti del potere giudiziario. Un aspetto, quest'ultimo, che ha portato una buona fetta della categoria ad avvicinarsi alle posizioni del "no" per il timore che la riforma possa indebolire in maniera considerevole l'autonomia della magistratura.

«Qui finiscono il passato coloniale e il neoliberismo» ha annunciato Morales, aggiungendo «oggi non c'è stato nessun pareggio ma un chiaro vincitore: la Costituzione». Conscio della sostanziale divisione del paese il capo di stato ha comunque segnalato la volontà di lavorare con tutte le parti politiche per affrontare la difficile sfida rappresentata dall'applicazione del novo testo costituzionale, ammettendo che per questo sarà necessaria un'intesa con i prefetti oppositori e anticipando la volontà di creare un "consiglio per le autonomie". I risultati definitivi sono attesi non prima del 20 di febbraio, ma le prime certezze sono arrivate già nella notte, e, nonostante la presenza di trecento osservatori internazionali, il fronte del "no" è tornato ieri a segnalare il pericolo di frodi. il leader del comitato civico di Santa Cruz, il cuore del popolo autonomista, Branko Marinkovic, ha attaccato: «A questo processo elettorale mancano le garanzie di trasparenza necessarie»

Voto contro i latifondisti Nelle urne i boliviani hanno inoltre anche trovato un secondo quesito riguardante le dimensioni della proprietà terriera. gli elettori chiamati ad esprimersi, in questo caso quasi quattro milioni hanno scelto con una larga maggioranza, circa il 70%, la riduzione delle dimensioni massime di una proprietà terriera a cinquemila ettari. Di grande importanza inoltre l'introduzione della possibilità di una seconda rielezione per il capo di stato. il prossimo passo per morales, secondo quanto sostenuto dal presidente negli ultimi mesi, sarà proprio il ritorno alle urne entro la fine dell'anno per nuove elezioni politiche basate sui principi contenuti nel testo costituzionale approvato ieri.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Scene dal Pacifico
La storia per immagini dei magazzini Harrods
Il giorno del mistero a Wall Street
Elezioni inglesi / Chi ha fatto centro? La vignetta di Stephff
Election day
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-