ILSOLE24ORE.COM > Notizie Mondo ARCHIVIO

Cina, la crisi arriva nella città-fabbrica

dal nostro inviato Luca Vinciguerra

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
7 GENNAIO 2008
VIDEO / Anche la fabbrica più grande del mondo colpita dalla grande crisi

Tre ragazzi si contendono scherzando i biglietti della riffa davanti al baracchino della lotteria. «Abbiamo bisogno di soldi perché tra poco saremo licenziati. Così andiamo tutti a caccia del biglietto fortunato», dice Wang, un ventenne dall'aria sveglia originario dell'Hubei, emigrato qualche mese fa per cercare lavoro a Shenzhen, nella provincia di Guangdong, nella Cina meridionale.

Wang, i suoi amici della lotteria, gli uomini con il giubbetto blu e le donne con la casacca rosa-nero che si aggirano tra le bancarelle del mercato sono dipendenti della Foxconn. È un nome che dice poco al grande pubblico, ma assai noto tra i produttori di elettronica del mondo intero. Foxconn, infatti, è uno dei più grossi produttori globali di componentistica: non c'è televisore Sony, telecamera Samsung, computer Dell, telefonino Nokia, Ipod Apple, prodotto oltre la Grande Muraglia che al suo interno non contenga almeno un pezzettino sfornato da questa fabbrica cinese situata a Longhua, una cittadina satellite di Shenzhen.

Una fabbrica gigantesca. Il periplo completo dell'area su cui sorge la Foxconn è lungo oltre 12 chilometri. E all'interno dell'impianto lavorano (o meglio, lavoravano fino a un paio di mesi prima che scoppiasse la grande crisi) 270mila persone. Oggi, sulla faccia del pianeta, non c'è insediamento industriale più grande di questo.

Varcarne i cancelli è una missione impossibile perché l'ingresso alla città-fabbrica è severamente vietato agli estranei e, in particolare, ai giornalisti. Altrettanto impossibile è ottenere informazioni: tre settimane fa, abbiamo chiesto giusto qualche dato generale sul gruppo, ma il quartier generale dell'azienda non si è mai degnato di risponderci.

Sono queste le volontà di Terry Gou, il padre-padrone della Foxconn da sempre piuttosto allergico alla comunicazione e ai rapporti con media. Cinquantotto anni, taiwanese di nazionalità ma cinese d'origine (suo padre era un soldato dell'Armata nazionalista, che nel 1949 dopo la sconfitta contro l'esercito maoista, riparò a Formosa), la parabola imprenditoriale di Gou non si discosta molto da quella di altri self made man che negli ultimi due decenni hanno fatto fortuna in Cina.

Nei primi anni 70, apre a Taipei un piccolo opificio che produce componenti in plastica per televisori in bianco e nero. Poi, una decina di anni dopo quando, a seguito delle riforme pro-mercato varate da Deng Xiaoping, la Cina apre le porte agli investitori stranieri, il nipotino di Chiang Kai-shek è tra i primi uomini d'affari taiwanesi a trasferirsi armi e bagagli nella madrepatria. Da buon taiwanese di razza, si butta nell'elettronica, uno dei settori che contribuirà maggiormente al successo del made in China. Così inizia a Shenzhen l'avventura della Foxconn, braccio operativo di Hon Hai Precision, il gruppo quotato alla Borsa di Taipei (ma ancora saldamente controllato da Gou) che sviluppa 50 miliardi di dollari di fatturato annuo, impiega quasi 500mila dipendenti in tutta la Cina, e possiede stabilimenti in Brasile, Messico, Ungheria, Repubblica Ceca, India e Vietnam.

Un'avventura che ha consentito all'imprenditore taiwanese di diventare ricco e famoso, e di scalare la 160esima posizione nella classifica di Forbes degli uomini più facoltosi del pianeta.

Per sapere come si svolge la vita quotidiana nella città-fabbrica proibita non resta che chiederlo ai dipendenti quando escono per la pausa pranzo. «È una vita da operai, uguale a quella che si conduce nelle altre fabbriche della zona: si lavora, si mangia e si dorme. I ritmi sono normali, scanditi in tre turni da otto ore, con qualche straordinario nei periodi di maggior pressione produttiva», racconta un quarantenne proveniente dal Jiangxi. «Forse in Foxconn si guadagna un po' meno che in altre aziende del settore», spiega un altro operaio: il salario mensile di un operaio si aggira tra 920 e 1.100 yuan, cioè tra 100 e 120 euro. «Ma qui almeno siamo sicuri di essere pagati a fine mese», aggiunge.

Sono parole confortanti, che allontano le accuse di sfruttamento formulate in passato contro Foxconn. Nel 2006, alcuni magazine cinesi scrissero che durante i picchi di produzione gli operai del colosso elettronico di Longhua erano costretti a sobbarcarsi fino a 80 ore di straordinario, cioè più del doppio del massimo consentito per legge. La Apple, il committente straniero all'epoca più investito dallo scandalo, avviò un'indagine conoscitiva. Il management del gruppo cinese respinse le accuse giudicandole infamanti e prive di fondamento, e citò in giudizio i giornalisti autori dell'inchiesta, chiedendo un risarcimento record. Tutto si risolse poi in una bolla di sapone. Ma Foxconn non è più riuscita a sbarazzarsi della fama di fabbrica-lager.

Di sicuro oltre i cancelli proibiti, dentro quei grigi falansteri che fanno capolino oltre i muri di cinta, ordine e disciplina regnano sovrani. È lo stesso Terry Gou, nel suo continuo andirivieni all'interno della fabbrica (si sposta con una vettura elettrica come quelle usate sui campi da golf), ad assicurarsi che dentro il suo impero tutto fili liscio come l'olio.

  CONTINUA ...»

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Scene dal Pacifico
La storia per immagini dei magazzini Harrods
Il giorno del mistero a Wall Street
Elezioni inglesi / Chi ha fatto centro? La vignetta di Stephff
Election day
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-