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europea non si sbottona e continua a ripetere che «sta già facendo molto» per la regione tramite i fondi strutturali, gli nvestimenti della Bei e l'accesso al fondo di emergenza che ha già aiutato Ungheria e Lettonia. Il traballare dell'Est Europa ha già spinto la Germania a convincere gli altri membri del "G4" (Italia, Francia e Gran Bretagna, oltre alla stessa Germamia), a raddoppiare a 500
miliardi di dollari la dotazione del Fondo monetario internazionale.
Professa unità anche il Governo polacco, alla vigilia del vertice-parallelo di domenica. «L'Europa non rischia di dividersi di fronte alla crisi. È ovvio che esistano sinergie più dirette e facili tra alcuni Paesi, ma questo non presuppone una divisione. L'Ue è più forte della crisi», ha dichiarato il portavoce del ministro degli Esteri polacco Radislaw Sikorski. Quanto alla tempistica dell'allargamento, «è stato realizzato al momento dovuto non penso lo si possa indicare come una delle cause economica della crisi in Europa». Soprattutto, si conclude da Varsavia, «nell'Unione europea ci sono Paesi di serie A e Paesi di serie B» (P.F.).