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La sopravvissuta al disastro delle Comore: «Tutto nero intorno, sentivo delle voci»

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30 giugno 2009

La giovane Baya Bakari, unica sopravvissuta al disastro aereo dell'Airbus A310 al largo delle isole Comore, rientrerà stasera in Francia dove sarà ricoverata in un ospedale parigino.
La ragazzina, 14 anni, rimasta per oltre dodici ore aggrappata ad un pezzo d'aereo in balia del mare, ha detto al padre di aver udito delle voci attorno a lei nel buio della notte. «Papà, siamo caduti in mare. Riuscivo a sentire parlare della gente. Ma non potevo vedere niente, era tutto nero attorno a me», ha raccontato la ragazzina, secondo quanto scritto oggi dal tabloid Bild.
Il padre, intervistato stamane su Rtl, ha confermato quelle parole: «Le ho parlato brevemente, le ho fatto qualche domanda», ha dichiarato Kassim Bakari, che descrive la figlia come molto "timida" e "fragile", «appena in grado di nuotare». «Fisicamente è fuori pericolo, ma è ovviamente traumatizzata», ha dichiarato il segretario alla Francofonia, Alain Joyandet, che le ha fatto visita in ospedale a Moroni, capitale delle Comore. «E' cosciente e ha raccontato ai medici cosa le è successo. Adesso deve riposare». «Ha dimostrato una forza fisica e morale assolutamente incredibile», ha concluso il segretario di stato.

La ragazza di 14 anni è dunque l'unica sopravvissuta al disastro aereo avvenuto la notte scorsa al largo delle isole Comore. La rete degli Emirati Arabi Uniti al Arabiya è stata costretta a smentire che il comandante del volo, Khaled Usher fosse sopravvissuto, come annunciato nel pomeriggio di ieri. La tv ha spiegato che il ministro dei Trasporti delle isole Comore, Khaled Ibrahim al-Wazeer- ha corretto l'annuncio iniziale. Ma non è stato l'unico a prendere una cantonata. Il collega delle Comunicazioni comorese, Abdourahim Said Bakar, ha a sua volta chiarito che l'unico sopravvissuto delle 153 persone a bordo, non è un bambino di cinque anni - come aveva detto - ma appunto una ragazzina di 14 delle Isole Comore.

A bordo del velivolo - decollato da Sana'a e diretto a Moroni - viaggiavano 142 passeggeri e 11 membri dell'equipaggio, al momento i media francesi comunicano che tra le 153 persone ben 66 sarebbero cittadini francesi, soprattutto abitanti delle Comore che stavano rientrando a casa . Alcuni cadaveri sono stati già recuperati in mare nella zona in cui sono stati avvistati i rottami dell'A310. L'aereo doveva atterrare a Moroni, capitale dell'arcipelago nell'Oceano Indiano, ma intorno all'una di notte (ora italiana) è scomparso dai radar.

Si tratta del secondo grave incidente che coinvolge un Airbus in meno di un mese dopo il disastro dell'A330 dell'Air France che, lo scorso 1 giugno, sparì dai radar dopo essere decollato da Rio de Janeiro in direzione di Parigi.

Si fanno ipotesi sulle cause del disastro. A causare l'incidente potrebbero essere state le cattive condizioni del tempo - forti raffiche di vento, ma non un temporale - ha sostenuto il segretario di Stato francese ai trasporti, Dominique Bussereau, secondo il quale ci sarebbe stato «un avvicinamento, quindi una ripresa di velocità, poi un nuovo avvicinamento che sarebbe stato mancato». L'aereo avrebbe tentato infatti un atterraggio d'emergenza.
Alcuni testimoni presenti all'aeroporto di Moroni al momento dell'incidente hanno riferito che il velivolo si è schiantato dopo aver fallito l'atterraggio. «L'aereo era a circa 50 metri dal suolo in avvicinamento della pista e invece di imboccare la corsia d'atterraggio ha deviato ed è uscito dall'asse della pista prendendo una direzione anomala verso il mare», ha dichiarato un agente della polizia aerea e di frontiera delle Comore. «L'apparecchio ha tentato un solo avvicinamento, dopo di che è scomparso», ha aggiunto.

Altri testimoni che si trovavano all'aeroporto internazionale di Hahaya in attesa dei parenti hanno riferito che l'aereo aveva cercato di atterrare ma era poi sparito.Nell'area del sinistro sono giunti due aerei militari e un mezzo navale, tutti francesi, e partiti dalle isole di Reunion e Mayotte, Territori francesi d'Oltremare. «Le condizioni del tempo erano terribili - ha detto Mohammad al-Sumairi, che è tra coloro a cui è stato affidato il compito di coordinare le operazioni per conto della Yemenia -, vento forte e mare molto mosso. La velocità del vento registrata in aeroporto era di 61 chilometri all'ora, ma ci potrebbero essere altre cause».

Le fasi del volo. Il volo era partito dall'aeroporto parigino Charles de Gaulle, dove adesso è stata predisposta una cellula di crisi dalla società Aeroporti di Parigi (AdP),ed aveva fatto scalo a Marsiglia e poi nella capitale yemenita, Sanaa. A Sanaa, i passeggeri dell'A330-220 erano saliti sull'Airbus 310 e ripartiti alla volta di Moroni, via Djibouti. Potrebbe esserci stato un cambiamento di equipaggio, ma il servizio di stampa non è stato in grado di confermarlo.

Dubbi sulla sicurezza del velivolo. Bussereau ha spiegato che quel A310 non volava più nel «cielo francese»: era stato controllato nel 2007 dalla Direzione generale dell' aviazione civile in Francia ed erano stati rilevati un certo numero di difetti. «Da allora l'apparecchio non è più riapparso nel nostro Paese», ha detto il segretario di Stato. Stando a quanto hanno riferito fonti di Airbus in Francia, l'aereo coinvolto nell'incidente era «vecchio e difettoso»: 19 anni - durante i quali ha accumulato 52mila ore di volo e circa 17.300 tratte - ed era in servizio con la compagnia yemenita dal 1999.
  CONTINUA ...»

30 giugno 2009
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