E' pensieroso col capo chino, oppure inveisce col dito puntato, o saluta sorridendo con la mano destra. I vari volti di Silvio Berlusconi sono alla ribalta sui media esteri, che danno grande spazio, con commenti e analisi, alla sentenza della Consulta che giudica incostituzionale la legge sull'immunità del premier. La vicenda è spesso richiamata in apertura delle homepage dei siti web.
Si prendono la rivincita i giornali stranieri che erano stati attaccati dal Cavaliere. Il Times di Londra chiede le dimissioni del premier, lo spagnolo El Pais osserva che la sentenza rafforza la fiducia nella giustizia, il francese Nouvel Observateur dice che Berlusconi non è più intoccabile.
«I giudici sferrano a Berlusconi un colpo mortale», titola il Times sulla prima pagina del sito. La sentenza della Corte apre la strada alla riapertura di diversi processi per corruzione. «Il verdetto – nota Richard Owen - sprofonda l'Italia nel tumulto politico, con conseguenze imprevedibili». Berlusconi «lotta per la sua sopravvivenza politica», ora che è stato spogliato dell'immunità, scrive Lucy Bannerman.
In un commento non firmato, intitolato «Gotico italiano», il Times afferma che Berlusconi ha portato vergogna su se stesso e sul Paese con i suoi capricci sessuali e i suoi tentativi di evitare i processi. Ora deve dimettersi». Il quotidiano critica il «disprezzo per la legge» dimostrato dall'affermazione «orwelliana» dell'avvocato di Berlusconi, che ha definito il Primo ministro "primus super pares". Il premier può rimanere al potere, continua il quotidiano britannico, solo se il suo partito e i suoi alleati lo sostengono. «Sarebbero sciocchi a farlo».
Un'analisi su cosa succede ora per Berlusconi, sempre sul Times, elenca vari scenari: va avanti noncurante («sarà difficile»); si dimette da primo ministro e chiama elezioni anticipate («potrebbe essere tentato»); c'è un colpo interno contro di lui («il momento di Fini potrebbe arrivare, se non immediatamente, tra qualche mese»); si inchina e se va («improbabile»). Tra i numerosi titoli che il Times dedica alla notizia, uno sottolinea che l'innamoramento degli italiani per Berlusconi si è guastato. Un altro commento, firmato da Bronwen Maddox, sostiene che la sentenza è una «vittoria parziale per la democrazia italiana». L'Italia ha fatto un passo avanti, ma il controllo di Berlusconi sui media «tuttora lede principi democratici fondamentali».
Il Financial Times dà risalto stamattina sulla reazione del premier: «Berlusconi attacca la sentenza della Corte». La perdita dell'immunità apre la strada a processi «continui», dice il sottotitolo. Guy Dinmore descrive un premier «visibilmente agitato» e con atteggiamento «di sfida». In un altro articolo di analisi, Dinmore osserva che la prospettiva di una lunga battaglia giudiziaria «farà zoppicare il governo e alimenterà manovre dietro le quinte per i suoi potenziali successori».
«Italia in crisi», si legge in un altro titolo del Ft; per il governo di centro-destra di Berlusconi «è la crisi più profonda» da quando è entrato in carica 18 mesi fa. E la maggioranza di due terzi, che sarebbe necessaria per fare una legge costituzionale sull'immunità, «appare al di sopra della portata della coalizione». La posizione politica di Berlusconi è già stata indebolita da mesi di accuse dei giornali sulla sua vita privata, ora la revoca dell'immunità «handicapperà ulteriormente Berlusconi e il governo». La comunità imprenditoriale italiana, aggiunge Dinmore, già aveva espresso «sgomento perché il governo nonostante la sua ampia maggioranza, appare paralizzato negli sforzi di introdurre riforme economiche in un Paese al secondo anno di recessione».
«Lo scudo di Berlusconi è intaccato dalla sentenza», «La legge sull'immunità di Berlusconi annullata», titola il sito della Bbc. «Nessuno è al di sopra della legge, neppure un Primo ministro», esordisce Duncan Kennedy in un'analisi che parla di giudici divisi, come il Paese. «Non è chiaro – si legge sulla Bbc - cosa succederà ora politicamente, tutto dipende da Berlusconi, che ha detto che non si dimette». Alcuni alleati si sono già espressi e hanno detto che stanno con Berlusconi, la decisione di Umberto Bossi di continuare ad appoggiarlo potrebbe determinare il corso degli eventi. E Berlusconi è «combattivo».
L'Economist titola: «La Corte costituzionale decide contro Silvio Berlusconi, ancora una volta». Il settimanale britannico ricorda che una precedente legge sull'immunità era stata respinta dalla Consulta nel 2004. E nonostante i suoi problemi con la legge, «Berlusconi ha governato l'Italia per due anni dopo che la precedente legge sull'immunità era stata respinta». Ora affronta due processi e nessuno di dei due «può fare più che metterlo in imbarazzo». Parlare di politicizzazione dei giudici, conclude l'Economist, è «spericolato e pericoloso».
«Il Primo ministro italiano affronta richieste di dimissioni», mette in evidenza il Telegraph. «Una sconfitta benvenuta e rara per Silvio Berlusconi», è il titolo di un commento di Adrian Michaels, sul sito del Telegraph. E' un raro colpo, ma di solito vince lui: «Non pensate nemmeno per un secondo che ci siano implicazioni pratiche». I casi contro Berlusconi saranno riaperti, ci saranno altri «circhi», ma «nessuno finirà con una condanna». E' il sistema giudiziario italiano, «lento e compromesso» - conclude Michaels - che ha bisogno di una riforma, ma non nel senso che ha proposto Berlusconi. Nella sua cronaca sul Guardian, John Hooper parla di «subbuglio politico» e dopo avere raccontato l'ultimo sviluppo della battaglia giudiziaria di Berlusconi, osserva che in nessun altro posto come in Italia i giudici e i Pm hanno un impatto sulla politica. Basta pensare all'inchiesta Mani Pulite, che «segnò l'inizio dei problemi legali di Berlusconi».
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