«C'è un progresso reale nella questione di Gilad Shalit » lo ha detto domenica sera Shimon Peres, il presidente israeliano, di ritorno da un'importante missione al Cairo dove israeliani e Hamas stanno negoziando un imminente rilascio di ostaggi. Tra essi ci sarebbe anche il giovane soldato rapito da Hamas nel giugno 2006. «Non posso fornire dettagli - ha detto Peres - perché ogni dichiarazione potrebbe compromettere la questione». Secondo l'emittente Al-Arabiya domani, lunedì, al Cairo si recherà una delegazione di Hamas per esaminare la lista di detenuti palestinesi che Israele accetta di liberare in cambio di Shalit. Secondo la tv americana Fox News, la lista conterrebbe ben 1.000 nomi tra cui alcune persone ritenute responsabili di attentati.
Intensi colloqui
La notizia di un accordo per uno scambio di prigionieri era stata anticipata, nel pomeriggio di domenica, dall'emittente araba al-Arabiya e subito ripresa dai mass-media israeliani che l'hanno giudicata credibile. Se lunedì al Cairo i colloqui -in corso da alcuni giorni anche sulle questioni relative al processo di pace- la lista verrà approvata dagli emissari di Hamas la liberazione potrebbe arrivare molto presto, forse prima della festa islamica del Sacrificio che inizia venerdì. Il quotidiano Israel ha-Yom, vicino al premier Benyamin Netanyahu, ha scritto nel numero di domenica che è in corso «uno sforzo diplomatico serrato» nel tentativo di giungere all'accordo. In questo contesto vanno lette le visite del presidente Peres al leader egiziano Hosni Mubarak, da sempre gran mediatore nel conflitto arabo-palestinese, e quella di lunedì del ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle. Sarebbe anche per agevolare il negoziato che sabato sera Hamas ha annunciato un accordo con altre fazioni palestinesi per la sospensione del lancio di razzi sul sud di Israele.