La presidente dell'Argentina, Cristina Kirchner, ha ordinato al governatore della Banca centrale del Paese, Martin Redrado, di dimettersi perché tardava a mettere a disposizione dell'esecutivo 6,5 miliardi di dollari di riserve per pagare il debito del 2010. Ma questi si è rifiutato. Redrado, il cui mandato scade il prossimo settembre e la cui nomina dipende dal Senato e non dalla presidenza della Repubblica, può infatti rifiutarsi di dimettersi per garantire l'indipendenza della Banca centrale.
L'esecutivo ha richiesto il trasferimento lo scorso 22 dicembre, ma finora Redrado non ha fatto i passi necessari per girare i fondi al Tesoro, rilevano i media locali, ricordando che il totale delle riserve della Banca Centrale è pari a 48 miliardi di dollari. Le scadenze dei pagamenti dell'indebitamento di Buenos Aires previsti per quest'anno sono d'altra parte stimati in 13 miliardi di dollari.
Al posto di Redrado, il cui mandato di sei anni si conclude il 23 settembre, il governo ha designato l'ex funzionario del Fondo Monetario Internazionale e presidente dell'Istituto tra il 2001 e il 2003, Mario Blejer, che avrebbe già accettato l'incarico.