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La triste parabola dell'Irlanda
La "Tigre Celtica" perde i figli

di Nicol Degli Innocenti

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3 dicembre 2010
Dublino. Proteste per la crisi occupazionale che ha colpito l'Irlanda. Nov 6, 2009 (AFP)
Dall'adesione all'euro non si torna indietro

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La seconda ragione per essere ottimisti è invece esterna: l'economia mondiale si sta riprendendo, ripartono gli scambi commerciali e aumentano i consumi. Per un'economia votata all'export come quella irlandese le prospettive sono positive. Il mercato immobiliare resta malato grave, ma le esportazioni possono trainare la ripresa se l'Irlanda resta competitiva. «Dobbiamo ricordarci - afferma Alan McQuaid, chief economist di Bloxham Stockbrokers a Dublino - che è stato l'export a creare la tigre, ben prima del boom immobiliare. Ora il costo del lavoro è sceso sotto la media europea, abbiamo una popolazione giovane e istruita, non c'è la bomba pensioni di altri paesi europei e le imposte societarie sono basse: ci sono tutte le condizioni per attrarre investimenti dall'estero e ricostruire l'economia in modo sostenibile. Il 2010 sarà un anno difficile, ma prevedo un 2011 positivo per l'Irlanda».

Anche la crisi potrà avere un risvolto positivo, se servirà a porre le basi per una crescita più sostenibile e a dimostrare che l'Irlanda può farcela. «Da un certo punto di vista - spiega Rachel - questa crisi è la cosa migliore che potesse succedere. Ci ha riportato con i piedi per terra. Ora riemerge il vecchio spirito irlandese, di rimboccarsi le maniche e lavorare sodo, non credere che tutto sia dovuto». Per questo è lecito scommettere che l'esodo sarà temporaneo: le migliaia di irlandesi che stanno lasciando il paese non resteranno residenti del Canada o dell'Australia a lungo. Superato questo difficile periodo di transizione, gli emigranti di oggi torneranno a casa. L'Irlanda ha imparato dalla storia, e quindi la storia non si ripeterà.


I NUMERI DELLA CRISI
Difficile prevedere miglioramenti improvvisi per l'economia irlandese, la prima dell'Eurozona a entrare in recessione. Una fase tecnicamente chiusa con il ritorno alla crescita congiunturale nel terzo trimestre del 2009, quando il Pil si è risollevato dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. Ma per l'ultima frazione dell'anno si stima una nuova contrazione, mentre il confronto su base annua è ancora fortemente negativo.
Irlanda, presiti delle banche
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3 dicembre 2010
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