Dopo aver approvato il piano aggiuntivo di austerità da 4,8 miliardi di euro e aver tagliato per la prima volta gli stipendi dei dipendenti pubblici la Grecia, con tempismo perfetto, ha dato mandato a un pool di banche per il lancio di un bond decennale sindacato.
I collocatori del nuovo bond hanno raccolto ordini per circa 16 miliardi di euro. L'emittente, nonostante questo successo di mercato, ha deciso di emettere titoli solo per 5 miliardi e quindi lo spread che inizialmente era stato indicato a 310 punti base sopra il midswap si é ridotto a 300 punti base. In sostanza il titolo di debito renderà attorno al 6,4% (contro il 6,14% indicato sul secondario un titolo corrispondente).
Gli analisti prevedono che i libri dell'asta saranno chiusi entro giovedì stesso. La buona riuscita dell'operazione è decisiva e darebbe fiato al paese che deve da aprile al 19 maggio rifinanziarisi sui mercati per circa 22 miliardi di euro. Il premier George Papandreou, che in patria deve gestire le proteste sociali, venerdì volerà a Berlino per incontrare il cancelliere Angela Merkel e domenica a Parigi per un vertice con il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy per discutere il sistema di garanzie e di protezione che i due paesi possono garantire ad Atene per evitare nuove crisi di liquidità. In caso contrario scatterebbe l'opzione Fmi che Papandreou lascia sempre come ipotesi aperta per spingere Berlino e Parigi ad uscire dall'ambiguità di una solidarietà verbale ma poco concreta. Dalla soluzione della vicenda greca dipende buona parte del futuro di Eurolandia.
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Speciale Il caso Grecia