I ministri finanziari dell'euro lunedì dovrebbero definire i dettagli dell'intervento da attivare in caso di richiesta da parte della Grecia. Probabilmente non si parlerà di cifre, o almeno non in maniera conclusiva, perché ancora non è chiaro quale sarà l'entità dell'emergenza ellenica. È certo che quest'anno la Grecia è chiamata a trovare in tutto 53 miliardi di euro e una ventina dovrebbe reperirli fra aprile e maggio. Sembra quindi credibile l'ipotesi secondo cui il piano europeo di solidarietà verso Atene - nei due fronti della garanzia sui bond e del sostegno finanziario diretto - sia stato preparato per essere pronti a soddisfare una richiesta fra i 20 e i 25 miliardi. Per arrivare a questo punto, cioè passare dalle parole ai fatti, è stato necessario che il governo di atene guidato da Geoege Papandreou varasse un piano di austerità che è risultato pari al 2% del pil greco, rispetto a una versione iniziale dell'1,5%. Forse non è stato decisivo, ma certo ha avuto la sua importanza, il viaggio che lo stesso premier greco ha fatto a Washington dove ha incontrato il presidente Obama mentre il suo ministro delle Finanze incontrava i vertici del Fondo Monetario Internazionale. E' così che adesso Atene, se ne farà richiesta, potrà contare sui partner europei. E domani se ne saprà di più.
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