Via libera alla totalizzazione dei periodi contributivi per conseguire il diritto alla pensione: il Consiglio dei ministri ha varato oggi il decreto legislativo che consente di sommare più spezzoni contributivi accumulati presso casse diverse senza però maturare il diritto alla pensione.
«Con questo provvedimento - dice Roberto Maroni, ministro del Welfare - la riforma delle pensioni viene complessivamente attuata. Con oggi si completa il lavoro del ministero del Welfare per quanto riguarda le grandi riforme».
Sarà possibile anche per i collaboratori coordinati e continuativi totalizzare le contribuzioni accumulate. «Una novità rilevante - dice il ministro del Welfare Roberto Maroni - che colma un’ingiustizia grave». L’intervento, che interessa circa due milioni di lavoratori, riguarda sia chi tra i lavoratori autonomi o i liberi professionisti abbia periodi di contribuzione come lavoratori dipendenti, sia i collaboratori coordinati e continuativi o i lavoratori a progetto iscritti nella Gestione separata Inps, i cui contributi finora non potevano essere trasferiti. I lavoratori parasubordinati finora non avevano alcuna prospettiva di pensione se non quella di una contribuzione di 20 anni.

La totalizzazione sarà possibile, però, solo per chi abbia almeno 20 anni di contribuzione complessiva e 65 anni di età o per chi abbia 40 anni di contribuzione complessiva, a prescindere dall’età anagrafica. Inoltre tutti gli spezzoni contributivi da totalizzare devono essere di almeno 6 anni.
La totalizzazione è consentita, comunque, anche se con il cumulo dei vari anni di contribuzione non viene raggiunto il minimo contributivo in tutte le gestioni interessate dalla totalizzazione. Il pagamento della pensione sarà effettuato dall’Inps.
«Il provvedimento - spiega una nota del ministero del Welfare - è di grande rilievo per i cosiddetti lavoratori “over 55” che perdono il posto di lavoro, la cui eventuale ricollocazione lavorativa nel settore dei lavori a progetto può trovare adeguata tutela previdenziale».
Il testo del decreto
Percorso agevolato
Un passo verso l'equità
La copertura non è totale