Un Consiglio dei ministri, durato in tutto 45 minuti, ha dato il nuovo via libera al testo del disegno di legge collegato alla Finanzaria su welfare, mercato del lavoro e previdenza. L'intesa di oggi, ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta, riconferma «il valore positivo dell'accordo luglio» e il testo del disegno di legge è «migliorato, più particolareggiato e perfezionato dal punto di vista giuridico». I cambiamenti sono a invarianza di costi. Astenuti, come nella precedente tornata, i ministri Bianchi e Ferrero. Si è trattato, dicono, di una «astensione fiduciosa». Sì con riserva di Mussi e Pecoraro Scanio. Si chiude, dunque, una lunga e complessa trattativa tra Governo, sindacati e Confindustria, un intenso confronto sul protocollo siglato il 23 luglio. Il nuovo testo, modificato in base agli accordi raggiunti nel pomeriggio, sarà ora sottoposto al Presidente della Repubblica ai fini della presentazione alle Camere. Sulle eventuali modifiche nel corso dell'iter parlamentare, dove il percorso del provvedimento non si annuncia agevole, Letta ha ricordato che «il Parlamento è sovrano».
«Abbiamo fugato qualsiasi dubbio - sottolinea il ministro del Lavoro Cesare Damiano - di carattere interpretativo. Il protocollo ne esce rafforzato, valorizzato dal successo del referendum tra pensionati e lavoratori». Il nuovo testo, per Damiano, «dimostra la volontà del Governo di mantenere la concertazione, che é un metodo faticoso, ma che conduce a risultati consolidati».
I nuovi contratti a termine non potranno più superare complessivamente i 36 mesi. È però consentita alle aziende una proroga, a condizione che la stipula avvenga presso la Direzione provinciale del Lavoro competente per territorio, con l'assistenza di un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali comparativamente più rapppresentative sul piano nazionale cui il lavoratore sia iscritto o conferisca mandato. Se questa norma viene violata, il nuovo contratto si considera a tempo indeterminato. Le aziende avranno 20 giorni di tempo per regolarizzare la proroga. Le novità dovrebbero essere applicate ai contratti firmati dal 1° gennaio del 2008. Dalle norme sono esclusi gli stagionali.
È previsto un periodo transitorio per chi ha contratti a cavallo fra le due normative. Se un lavoratore ha già iniziato una sequenza di contratti nel momento in cui la legge entra in vigore, si verifica una «neutralizzazioné di 15 mesi e le nuove norme si applicano, fatti salvi i mesi lavorati ai fini del computo per arrivare a 36, dal 1° aprile 2009. Questo immaginando, come assicurato da più parti, che la legge entri in vigore di pari passo con la Finanziaria per il 2008, dunque dal 1° gennaio 2008.
Sono state ristabilite le condizioni di uscita anticipata per i lavori usuranti ed è stato
confermato e precisato l'obiettivo di avere per i giovani trattamenti pensionistici non inferiori al 60% dell'ultima retribuzione. A fronte del mantenimento delle quattro finestre di uscita per chi ha già maturato il requisito dei 40 anni di contributi versati, saranno introdotte 4 finestre anche per chi esce dal lavoro maturando l'età di vecchiaia (65 anni per gli uomini, 60 per le donne). I requisiti vanno raggiunti almeno 3 mesi prima della finestra di uscita. Scompare il tetto annuo sui lavori usuranti e l'aumento dell'aliquota contributiva dello 0,09% a partire dal 2011 torna a essere collegata ai risparmi provenienti dalla razionalizzazione degli enti previdenziali.