Rottura tra Regioni e Governo al termine del vertice di ieri sera sui tagli alla sanità. Con le modifiche al decreto fiscale, arrivano intanto una stretta sui contributi evasi dai soggetti Iva non iscritti all'Inps (attesi 40 milioni di gettito)e l'allargamento dell'accesso ai dati dell'agenzia delle Entrate per gli enti locali che riscuotono imposte. Dopo il voto sul decreto sicurezza, oggi fiducia sulla manovra.Lo scambio di dati e informazioni tra l'Agenzia delle Entrate e l'Inps, in funzione antievasione dagli obblighi fiscali e contributivi, si estende con periodicità mensile anche agli «associati in partecipazione », che sono tenuti dal 1� gennaio 2004 a versare i contributi alla gestione separata, dichiarano al fisco gli utili che derivano dalla loro attività (in prevalenza di consulenza) ma non provvedono all'iscrizione all'Istituto. Il recupero del mancato gettito è stimato in 40 milioni.
La novità, che punta a colpire in sostanza i soggetti Iva che regolarizzano la loro posizione solo nei confronti del fisco, evadendo in tal modo i contributi, si deve a un emendamento dell'Udc (primo firmatario Nedo Lorenzo Poli) all'articolo 83 del decreto fiscale, approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. La norma precisa nel dettaglio che i controlli incrociati si applicheranno in particolare agli utili «derivanti da contratti di associazione in partecipazione, quando l'apporto è costituito esclusivamente dalla prestazione di lavoro».
Sul fronte del lavoro si registra nel frattempo l'apertura del ministro del Lavoro, Salute e Politiche sociali, Maurizio Sacconi, che si dice favorevole alla detassazione degli straordinari per i lavoratori dipendenti anche con reddito superiore ai 30mila euro. «L'attenuazione della progressività deve essere una scelta strutturale per tutti i lavoratori dipendenti, andando anche oltre la platea dei percettori dei 30mila euro », ha spiegato Sacconi.
Dall'analisi dettagliata dei numerosi emendamenti alla manovra approvati finora emergono poi ulteriori novità. Il versamento con assegni per somme dovute all'erario in seguito ad accertamenti già iscritti a ruolo sarà considerato " omesso" se l'assegno risulterà «scoperto e comunque non pagabile». Stessa sorte subiranno i versamenti attraverso carta di credito, se il gestore della medesima non fornirà «la relativa provvista finanziaria». Lo prevede espressamente un emendamento del Governo all'articolo 83 del decreto fiscale, che ha ottenuto il via libera dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. La norma rientra nel pacchetto di misure dirette a potenziare«l'efficacia dell'amministrazione finanziaria », anche sul versante della riscossione effettiva delle imposte. Con un altro emendamento predisposto da Gaspare Giudice e Gioacchino Alfano ( Pdl),anch'esso approvato dalle commissioni, punta a estendere anche agli enti locali che svolgono attività di riscossione delle imposte la possibilità di accedere «ai dati e alle informazioni disponibili presso il sistema informativo dell'Agenzia delle Entrate». Spetterà al dirigente responsabile autorizzare l'accesso ai dati indicando i dipendenti che abbiano un rapporto di lavoro a tempo determinato da almeno due anni. I nominativi saranno comunicati all'Agenzia delle Entrate, e dal 2009 l'elenco sarà trasmesso regolarmente entro il 31 marzo di ogni anno.
È confermata infine la nuova tempistica per gli accertamenti con adesione relativi ai verbali inviati dall'amministrazione finanziaria, che traggono origine da accertamenti parziali. Le somme potranno essere versate a rate, e sugli importi successivi alla prima verranno applicati gli interessi legali. Il termine per la comunicazione all'adesione passa al 30 settembre, mentre quello per la notifica relativa ai verbali consegnati entro lo scorso 31 dicembre è prorogato al 30 giugno 2009.